“Breve storia di (quasi) tutto” di Bill Bryson, un regalo-antidoto contro gli antiscientisti

Il Foglio ha deciso di regalare ai suoi lettori un aiuto, un presidio difensivo contro l’arroganza e gli arroganti da spiaggia, da gazebo e da social network

Non è ancora andato tutto bene e non ne siamo ancora usciti migliori. Hanno dovuto ri-sprangare le discoteche perché c’è un sacco di matti che vanno a dimenarsi assembrati, se siete al mare siete alle prese con gente che non si distanzia, se siete in treno o al bar non sapete più come fare a difendervi da gente che non solo non si sanifica, ma rivendica la libertà civile di non farlo. Per non parlare di quelli che ancora il virus non esiste, è un complotto degli scienziati pazzi e Immuni ci spia il cervello. E aspettiamoci pure la seconda ondata degli antiscientisti: quelli che se anche arriva il vaccino meglio non farlo, non si sa mai, ti inoculano qualcosa e poi seguono la tua scia chimica. C’è solo una cosa potenzialmente più dannosa di un virus nuovo e letale, è la diffusa ignoranza, anzi per meglio dire la diffusa ideologia antiscientista che mesi di pandemia e di evidenze scientifiche non hanno saputo debellare.

   

E’ per questo che, non disponendo di un vaccino contro l’ignoranza e la malafede, il Foglio ha deciso di regalare ai suoi lettori un aiuto, un presidio difensivo contro l’arroganza e gli arroganti da spiaggia, da gazebo e da social network. Nelle prossime settimane, ogni giorno, il Foglio pubblicherà una pagina, alcuni brani, di un bellissimo libro, semplice e divulgativo e anche divertente, che racconta la storia della scienza. E soprattutto aiuta a capire perché avere una buona e corretta formazione al pensiero scientifico sia una formidabile arma di difesa e (se siete pazienti e valorosi) anche di convincimento per gli importuni agostani che vi capitassero a tiro d’ombrellone. 

  

Il libro lo ha scritto Bill Bryson, giornalista statunitense (di lunga attività in Gran Bretagna) e autore di libri di viaggio e divulgazione scientifica. “Breve storia di (quasi) tutto” fu pubblicato per la prima volta nel 2003 e in prima edizione italiana nel 2006 da Guanda – che ringraziamo per averci permesso di condividere con i lettori del Foglio alcune parti del volume, tutt’ora reperibile in commercio). Insomma, un libro nato prima che montasse l’onda nera dell’antiscientismo e delle post verità, ma i fenomeni erano già evidenti, e vincitore di molti premi nonché bestseller internazionale.

 

Bryson racconta di averlo pensato molti anni prima e poi di averlo scritto perché – pur essendo un uomo di buona cultura e come direbbero i magistrati “informato dei fatti” – non era per nulla soddisfatto delle informazioni in suo possesso riguardo appunto alla scienza, e ai fenomeni che hanno costruito e determinano la materia di cui siamo fatti e in cui ci muoviamo, né del modo di esporli da parte degli scienziati stessi. Una insoddisfazione, dice, che nasceva dalla scuola, dal mondo dell’istruzione. Impostato troppo spesso in modo di non consentire un vero accesso di comprensione e conoscenza. Non una storia generale della Natura, ma una storia sintetica e accessibile della scienza nel suo rapporto con la natura e con la vita concreta degli uomini. Ne ha tratto un libro accessibile e godibile ricco di aneddoti e tratteggi sulla vita e il lavoro dei grandi scienziati. Buona (e utile) lettura e buon divertimento.

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