Il segreto di Falkner

Francesco Musolino

Mary Shelley
Edizioni della Sera, 410 pp., 19,50 euro

Il riscatto di Mary Shelley prosegue. Dopo aver celebrato il 200° anniversario della pubblicazione di “Frankenstein”, il recupero letterario delle opere della scrittrice inglese tiene vivo l’interesse della società letteraria, tanto che oggi, a quasi due secoli di distanza dalla sua pubblicazione avvenuta nel 1837, possiamo finalmente leggere il suo ultimo romanzo, Il segreto di Falkner, recentemente edito per Edizioni della Sera (traduzione e cura editoriale di Elena Tregnaghi e postfazione firmata da Elisabetta Marino). La vicenda si avvia nel cimitero di un piccolo e fittizio paese della Cornovaglia. Elizabeth Raby  è una bambina che passa molto tempo accanto alla tomba della madre scomparsa e così farà la conoscenza con John Falkner, un uomo deciso a porre fine ai propri tormenti con un colpo di rivoltella in un momento di disperazione. Questo fortuito incontro cambierà le loro reciproche sorti dal momento che Falkner – gravato da un senso di colpa che segna la sua stessa esistenza – deciderà di adottare l’orfanella, dando il via a un rapporto d’affetto che si cementerà negli anni, in viaggio attraverso l’Europa. Al centro della vicenda un amore combattuto e un segreto da dirimere ma soprattutto il ruolo centrale rivestito da Elizabeth, l’unica eroina nata dalla penna della Shelley capace di trionfare, soprattutto grazie alla sua capacità di dominare le emozioni negative che turbano i personaggi maschili, dominandoli e incarnando i tratti fondamentali dell’eroe byroniano, facendo leva sulla solidità morale e la fondatezza dei sentimenti. Quando Falkner confesserà alla figlia il proprio segreto la situazione degenererà e verrà rinchiuso in cella; toccherà proprio a Elizabeth prendere in mano la situazione per scagionarlo, aiutando anche Gerard Neville, l’uomo di cui si è innamorata, a ottenere giustizia, pacificandone l’anima tormentata. Senza dubbio è interessante sottolineare il fatto che Mary Shelley ritenesse proprio questo romanzo la punta più alta della sua ricca produzione editoriale, un testamento narrativo con analogie con il proprio vissuto, visto che anche lei venne cresciuta solo dal padre vedovo. Pubblicato tredici anni prima della sua morte, “Il Segreto di Falkner” venne considerato un romanzo innovativo, punto d’incontro fra il romanticismo e le istanze dell’età vittoriana, con generose e riuscite incursioni nel genere gotico. Ma la firma di Mary Shelley, la forza della scrittura dell’autrice di “Frankenstein” si evince soprattutto dalla sua capacità di donare spessore, tridimensionalità ai propri personaggi, sfuggendo ai pregiudizi e scatenando empatia nei lettori, siano essi mostri o presunti assassini in cerca di requie.

 

IL SEGRETO DI FALKNER
Mary Shelley
Edizioni della Sera, 410 pp., 19,50 euro

Di più su questi argomenti: