Lettere

Elogio della Sapienza che resiste ai boicottatori di Israele

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - I nostri filopalestinesi hanno arruolato nell’esercito della salvezza anche l’Iran. Secondo quanto fanno circolare nei loro talk-show, il bombardamento di Israele, sabato notte,  era un atto dimostrativo che non voleva provocare vittime e danni, tanto che gli iraniani avevano informato gli americani allo scopo di consentire ai caccia di abbattere centinaia di missili e droni. Un po’ dispendiosa come messa in scena. Non bastava una pioggia di volantini? In realtà i nostri stentano persino ad ammettere che l’Iran ha subito una sconfitta sul piano militare. Benvenuti ayatollah.
Giuliano Cazzola

Una notizia positiva però. Ieri due studentesse si sono incatenate al Rettorato della Sapienza per chiedere lo stop degli accordi dell’università con Israele. Poche ore dopo, la Sapienza ha risposto così: “Il Senato accademico e il Consiglio di amministrazione della Sapienza rifiutano l’idea che il boicottaggio della collaborazione scientifica internazionale, la rinuncia alla libertà della didattica e della ricerca, e la negazione delle associate responsabilità di ogni singolo ricercatore possano favorire la pace e il rispetto della dignità umana. Invitano quindi tutti i componenti della comunità scientifica a difendere il carattere universalistico e libero della ricerca scientifica, che costituisce la condizione della sua stessa esistenza e la premessa necessaria affinché essa possa trasformarsi in uno strumento di incontro pacifico, scambio e comprensione tra popoli e culture”. Una volta pubblicato il comunicato, alla Sapienza ci sono stati scontri. La polizia dice che alcuni studenti hanno aggredito i poliziotti. Sono seguite tensioni (alcuni studenti sono stati colpiti). Ci sarà tempo per capire meglio la dinamica dei fatti. Ma intanto si può dire brava alla rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, e brava anche la ministra Bernini, che ieri ha detto: “Quello che sta accadendo all’Università La Sapienza è vergognoso. La protesta legittima non può mai sfociare in violenza e prevaricazione. La decisione del Senato evidenzia che la comunità accademica non accetta imposizioni da una minoranza che vorrebbe isolare le università italiane dal contesto internazionale. La ricerca non si boicotta”. Ben detto, ben fatto.
 

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