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Si può essere ottimisti anche sul clima? Antidoti all'ecoansia

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - “Questo clima che ci infligge sei mesi di febbre a quaranta gradi. Li conti, Chevalley, li conti: maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre; sei volte trenta giorni di sole a strapiombo sulle teste; questa nostra estate lunga e tetra quanto l’inverno russo e contro la quale si lotta con minor successo; lei non lo sa ancora, ma da noi si può dire che nevica fuoco, come sulle città maledette della Bibbia; in ognuno di quei mesi se un siciliano lavorasse sul serio spenderebbe l’energia che dovrebbe essere sufficiente per tre” (Giuseppe Tomasi di Lampedusa, “Il Gattopardo”, 1958).

Michele Magno

 

A proposito di clima. Ho trovato molto bella un’intervista rilasciata ad alcuni giornali tedeschi da Jim Skea. Ottimo antidoto all’ecoansia. “Non dovremmo disperare e cadere in uno stato di choc”, ha detto Skea, se le temperature globali dovessero aumentare oltre 1,5°C, perché “questo obiettivo di temperatura è incredibilmente simbolico”. E ancora: “Non dovremmo disperare se il mondo supera 1,5 gradi”. E infine: “L’invio costante del messaggio che siamo tutti condannati paralizza le persone e impedisce loro di intraprendere le azioni necessarie per affrontare il cambiamento climatico”. Conclusione: “Il futuro dell’uomo è nelle nostre mani. Usiamolo”. Chi è Skea? Non è un negazionista, ma il nuovo capo dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) delle Nazioni Unite. Si può essere ottimisti anche sul clima? Certo che sì. Ci torneremo.


Al direttore - Ho  letto quasi per caso  l’articolo di Camillo Langone che ringrazio di cuore. Il nostro bar è a tutti gli effetti uno dei 10 bar che possono ridare speranza. Non ospitiamo slot machine. Non vendiamo gratta e vinci. Non abbiamo schermi televisivi alle pareti. Non serviamo l’acqua del caffè nel bicchierino di plastica. Serviamo l’acqua in bicchieri di vetro, da bottiglie di vetro. Non sottraiamo spazio ai parcheggi di passaggio. Non costringiamo i nostri clienti a sedersi. Non facciamo sedere i clienti su sedie di plastica. Fino a tre anni fa avevamo gli ombrelloni,  di colore neutro, non erano sponsorizzati, poi abbiamo accettato l’ombrellone sponsorizzato da una marca di gelati, per un unico motivo: è l’unica azienda che produce gelato confezionato e gelato semiartigianale d’asporto  solo in Italia completamente in Italia. Gli ombrelloni si degradano facilmente e basta un colpo di vento per distruggerli. Ebbene, oltre a questo pur non essendo in centro storico paghiamo un affitto da centro storico. Siamo italiani e cristiani, portiamo molta pazienza con i clienti “italiani e cristiani” che a volte  non praticano la virtù della pazienza e del rispetto, portiamo molta pazienza con chi cristiano non è, nemmeno italiano e non porta rispetto per le persone e l’ambiente. Il bar si trova a Thiene, nella piazza del Santuario Madonna dell’Olmo, una piazza ampia, ben ventilata, specialmente la sera, un’oasi di pace. Offriamo alcuni prodotti di qualità. La Bruschetta del Monaco, fatta con pane speciale e ingredienti di qualità, birre provenienti da abbazie d’Europa che denominiamo “Birra Pacis” e tante altre cose. Tuttavia non abbiamo vita facile, le scelte “controcorrente” spesso si pagano in prima persona. L’Italia potrà salvarsi anche grazie al nostro piccolo e virtuoso bar. Venga a trovarci!

Giorgio Zaltron

Bar Mdo  Madonna dell’Olmo

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