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Perché Salvini potrebbe cedere il Viminale per le Infrastrutture

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa 

Al direttore - In un’intervista al Fatto quotidiano, Goffredo Bettini ha ammonito i “salotti” a non pretendere di scegliere loro il nuovo segretario del Pd. I “caminetti” hanno tirato un sospiro di sollievo.
Michele Magno

Dio benedica le primarie (che se non ricordo male un tempo anche Giorgia Meloni voleva fare: ops!).


Al direttore - Corre voce che Giorgia Meloni stia insistendo con Matteo Salvini per convincerlo ad accettare la delega delle Politiche giovanili, garantendogli che il titolare di quel dicastero  (senza portafoglio) ha comunque davanti a sé  la prospettiva di una brillante carriera.
Giuliano Cazzola 

Ci sono buone ragioni per scommettere su Salvini ministro non dell’Interno ma delle Infrastrutture. Gestire direttamente la sicurezza forse no (ma su questo leggete il nostro editoriale a pagina tre) ma gestirla indirettamente sì. Vi state chiedendo in che senso? Vi diamo un indizio. Chi ha il controllo della Guardia costiera? Il Viminale? No. Le infrastrutture? Yes. Due penny qui, grazie.


Al direttore - Esattamente 50 anni fa ero studente al liceo Manzoni di Milano. Si parlava allora, e anche si scioperava, e si occupava, per l’agibilità politica, cioè il diritto a riunirsi in assemblea, per il Vietnam, per il Cile, per il divorzio, contro le stragi, contro il militarismo e per mille altre cose con modi giusti o sbagliati ma comunque con una idea di libertà. Provo una distanza siderale dagli studenti di oggi che hanno occupato il liceo per protestare contro una maggioranza parlamentare che può non piacere ma che comunque è stata liberamente eletta. Eletta, lo dico per inciso e per evitare equivoci, non con il mio contributo. Sono gli stessi che non spendono una parola, né sfilano sotto il consolato contro gli autocrati iraniani che in questi stessi giorni massacrano le donne a causa delle capigliature che le ragazze del Manzoni invece possono portare senza rischi. Concordo con il direttore. Mi vergogno dei miei successori.
Guido Salvini

Il liceo Manzoni, come ha ricordato con genialità sul Foglio Andrea Minuz, è stato occupato più o meno quando la maratona Mentana era ancora in corso. Le occupazioni ovviamente valgono quello che valgono, e quando arriva l’autunno lo sappiamo ormai che le occupazioni seguono le stesse dinamiche naturali delle foglie che cadono dagli alberi, sono cose cioè che capitano a prescindere dal contesto, ma il tema interessante è che il caso Manzoni riguarda un problema che ci accompagnerà a lungo nei prossimi mesi: considerare la destra al governo un pericolo per la democrazia a prescindere da quello che farà. Ha ragione lei, caro Salvini: se proprio si ha voglia di protestare per difendere i nostri diritti, meglio farsi un giro di fronte al consolato iraniano, grazie.

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