I Corbyn, i Varoufakis e i Podemos, antidoti alle future sinistre cialtrone

Redazione

    Al direttore - Dato che il dogma della infallibilità della parola del Pontefice è limitato ai concetti strettamente di pertinenza della religione cattolica, mi posso permettere da cattolico ma anche da vecchio tecnico  di non condividere e criticare apertamente alcuni concetti espressi  nella “Laudato si”. Non so chi siano i consiglieri del Papa in campo energetico ma qualsiasi tecnico non ideologizzato  sa che pensare di sostituire le centrali a carbone, gas o petrolio con energie alternative non è al momento non solo inattuabile ma neppure ipotizzabile . Le energie alternative possono al massimo contribuire con un 5% al fabbisogno attuale e, per altro, se non fossero finanziate con incentivi dagli stati , sarebbero infinitamente più costose. Dal punto di vista  paesaggistico poi,  dato che le anime candide dell’ambientalismo tendono ad abbinare tutela dell’ambiente ed energie alternative, vorrei sommessamente ricordare che se una centrale tradizionale occupa da due a tre ettari di superficie, se la dovessimo sostituire con pannelli solari dovremmo coprire decine di chilometri quadrati di pannelli solari
    Gilberto Ghinassi

     

    Al direttore - Mons. Galantino, come un qualunque magistrato in carriera, ha capito che un’inchiesta boom gli garantisce la prime pagine dei giornali e la stima, e magari anche l’invidia, dei colleghi: una mitria piena vanità.
    Roberto Bellia

     

    Al direttore - “C’è qualcosa di strano e illogico in questo eterno revival di formidabili cazzate travestite da idee-forza del progresso.” Sì, ma come mai continuano a essere prese sul serio, e hanno potuto esserlo fin dall’inizio? è la domanda che mi sono posta da decenni, fin dall’epoca da “documentario in bianco e nero” in cui, mentre tanti della mia generazione abbandonavano l’educazione cattolico-liberale ricevuta, sedotti dalla sirena marxista che denunziava la religione come oppio dei popoli, io restavo invece immune da quella seduzione, anche grazie ad autori come Raymond Aron che denunziavano il marxismo come “oppio degli intellettuali”. Potrei riassumere la risposta a cui sono pervenuto utilizzando un verso di Clemente Rebora, “senza Confiteor non si sale altare”: l’aspirazione invece era proprio quella, di salire all’altare senza Confiteor. L’altare era quello della società senza classi, scevra da qualunque ingiustizia, a cui aver accesso senza bisogno di cambiare innanzitutto se stessi, diventando personalmente giusti. L’illusione era che bastasse cambiare la denominazione dell’inquadramento istituzionale delle azioni, da “privato” a “pubblico”, perché gli uomini si scordassero dei loro egoismi per diventare disinteressati. Anche dopo che l’ondata marxista si è ritirata, quell’illusione non è venuta meno, anzi viene messa a nudo nella cultura liberal, con la sua drastica divaricazione tra il benecomunismo statalizzante nella dimensione pubblica e il libertinismo nella vita privata: per cui i partiti socialisti sono diventati i primi promotori della dissoluzione dei naturali legami sociali di parentela. Lo strano è che in tutto questo tempo quell’illusione è largamente serpeggiata anche tra le fila della Chiesa cattolica, fin nelle sue più alte gerarchie.
    Giorgio Salzano

     

    Al direttore - Il crollo dell’Unione Sovietica, in Russia, è stata per noi una iattura. Intanto perché il politicamente corretto, opposto ma equivalente alla nazista purezza della razza, non sarebbe mai nato, ma sopratutto perché il suo cadavere non sarebbe venuto a decomporsi nel luogo dove era stato tanto, numericamente, apprezzato.
    Mario Mauro

     

    Al direttore - Un ventaccio si aggira per l’Europa: il pauperismo con tutta la retorica che ne consegue. Corbyn sarà anche appetibile per il labour, ma dovrà vincere le elezioni per trasformare l’Inghilterra. Non credo riuscirà nell’intento, ma se dovesse, scommetto un milione di euro che il motore del Regno unito (la finanza) non si farà statalizzare. La seconda piazza finanziaria del mondo in mano allo stato, una follia solo pensarlo. La grande emergenza immigratoria nonostante i pauperismi vaticani (è falso affermare che i Vangeli hanno solo quella lettura) e le farneticazioni delle sinistre, segnano la vera frattura fra popoli e governi europei. Non è detto si vada a sinistra ancora per molto. Il fuoco che cova sotto la cenere nell’indifferenza di troppi potrebbe avere segno contrario con il rischio di fenomeni autoritari non di destra repubblicana. C’è qualcosa di strano e illogico nel revival di cazzate spacciate per idee forza del progresso, dice Ferrara. Condivido. Corbyn, Obama, Tsipras e tanti altri agitano le acque dell’occidente. Quale lettura farne? Socio-politica, socio-psico-politica o escatologica?
    Franco Bolsi

     

    Vedrete: i non successi che avranno nel futuro i Corbyn, i Varoufakis e i Podemos sono e saranno il miglior antidoto possibile alla grande rinascita di una sinistra cialtrona.

     

    Al direttore - Ero piccolo 7 anni, quando sentii mia nonna che diceva a suo figlio, mio padre: “Ma non sai che ciascuno prega i santi che ha. Oppure quelli che nel momento pensa gli facciano più comodo? Me lo diceva sempre la mamma”. La bisnonna era nata nel 1837, la nonna nel 1863. Non capii cosa volesse dire, ma la frase mi rimase impressa nel subcosciente. Quando l’ho capita l’ho apprezzata in tutta la sua indiscutibile, cinica, sintetica validità. Il fatto che la minoranza Pd faccia comunella con Vandana Shiva, la furba di tre cotte, una specie di premio Nobel per “circonvenzione d’incapace”, è la riprova che anche i nati nel 1837 avessero già subodorato l’avvento del “civatianum semen”. Si potrebbe scrivere un saggio titolato “Il Pippo previsto”.
    Moreno Lupi