Populismi, gas russo e moda

Redazione

Rassegna della stampa estera a cura dell'Agenzia Nova. Oggi articoli da Economist, Guardian ed El Pais. E poi le notizie di "Panorama internazionale".

Italia: la tentazione populista della destra

Madrid, 27 feb - (Agenzia Nova) - Una delle conseguenze politiche più notevoli che ha portato in Italia l'elezione di Sergio Mattarella a presidente della Repubblica è stata la "riorganizzazione delle alleanze tra i partiti", secondo il professore di scienze politiche presso l'Università Carlos III e Icade, Jorge del Palacio Martin. Nel caso della destra, Silvio Berlusconi ha deciso di mettere fine al patto del Nazareno, stipulato col premier Matteo Renzi, e si è messo al lavoro per ricostruire un blocco politico in grado di realizzare una forte opposizione contro il governo di centrosinistra. In questo senso, sostiene il professore, tutto sembra indicare che il partito di Berlusconi, Forza Italia, cercherà di affrontare il futuro “recuperando una formula politica del passato: l'alleanza con la Lega Nord”. Tuttavia, ciò che risulta meno chiaro è capire quale sarà il nuovo equilibrio di potere tra i due partiti, dal momento che oggi la Lega assomiglia sempre meno al partito territoriale guidato da Umberto Bossi, con il quale Berlusconi si alleò in passato. Questo grazie soprattutto del nuovo segretario generale del Carroccio, Matteo Salvini, il quale “non ha abbandonato lo stile populista e anti-sistema” che ha sempre caratterizzato la Lega, ma ha sostituito il secessionismo e l'autonomismo con un “discorso anti-euro e anti-immigrazione di portata nazionale”. Il nemico della Lega ora non è più Roma, ma Bruxelles.

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Il mercato del lavoro italiano in marcia verso un'altra musica

Londra, 27 feb - (Agenzia Nova) - Mentre gli occhi sono puntati sulla Grecia, un altro paese dell'Europa meridionale sta prendendo una strada diversa per alleviare i suoi problemi economici. Il governo italiano di coalizione guidato da Matteo Renzi ha approvato due decreti che attivano il nucleo di una riforma del mercato del lavoro. L'obiettivo, spiega il settimanale britannico "The Economist", è ridurre il divario tra gli "outsider", giovani e precari, e i tutelati "insider", lavoratori più anziani che godono di un'occupazione sicura e della certezza della pensione.

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L'Italia è attaccata alla flebo russa

Berlino, 27 feb - (Agenzia Nova) - Tempi duri per la Russia: le sanzioni per il conflitto in Ucraina, il calo del prezzo del petrolio e il crollo del rublo hanno portato il paese in una crisi profonda. E la Germania non è l'unico paese ad essere duramente colpito da questa recessione: a farne le spese è anche il Sud europeo, soprattutto l'Italia. Dopo la Germania, infatti, l'Italia - la terza economia nazionale dell'eurozona - è uno dei partner commerciali più importanti della Russia. Che si tratti di moda, mobili o macchine industriali, la Russia è uno dei mercati di vendita più promettenti per le merci italiane. Tra il 2000 e il 2013 le vendite in Russia hanno rappresentato circa il 6,3 per cento di tutto l'export del Belpaese. Ora tutto questo è a rischio, perché se la Russia perde colpi, anche l'Italia inizia a soffrire. Ad una conferenza bilaterale a Milano, l'ambasciatore italiano si è appellato a banchieri, avvocati e imprenditori affinché non vengano interrotti i contatti con il paese nonostante gli scontri militari in Ucraina. "Dobbiamo tenere vivo il dialogo", ha affermato Cesare Ragaglini, ambasciatore italiano a Mosca.

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Finmeccanica, crescere restringendosi

Londra, 27 feb - (Agenzia Nova) - Ci sono voluti più di tre anni ma alla fine il gruppo aerospaziale e della difesa italiano Finmeccanica ha trovato un acquirente per i suoi asset ferroviari: il conglomerato giapponese Hitachi pagherà 773 milioni di euro per comprare il 40 per cento di Ansaldo Sts e 36 milioni per AnsaldoBreda. L'accordo, riferisce il settimanale britannico "The Economist", porterà il gruppo nipponico al quarto posto nel mondo nel settore dei sistemi ferroviari, dopo Bombardier (Canada), Siemens (Germania) e Alstom (Francia). Per la compagnia italiana, colpita da scandali di corruzione e gravata da un pesante indebitamento, è un passo importante nell'attuazione del piano industriale annunciato dal nuovo amministratore delegato, Mauro Moretti.

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Settimana della moda di Milano: da Prada un'accentuata femminilità

Londra, 27 feb - (Agenzia Nova) - Miuccia Prada ha costruito un impero multimilionario spiazzando le aspettative e non ha fatto eccezione neanche nell'ultima sfilata della Settimana della moda di Milano. La collezione autunno-inverno presentata dalla stilista italiana, in evidenza sulla stampa britannica, si distingue per un'accentuata e multiforme femminilità, per l'ironia e per l'indossabilità.

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PANORAMA INTERNAZIONALE


Combattenti cristiani nel nord est della Siria. In Francia è sorta una controversia per il viaggio di Siria di quattro parlamentari a Damasco (foto LaPresse)


Grecia: gli aiuti non bastano, la crisi si ripresenterà
Berlino, 27 feb - (Agenzia Nova) - La rivoluzione è annullata. Quando oggi il Bundestag (il Parlamento tedesco, ndr) si riunirà, con grande probabilità voterà a favore dell'estensione del programma di aiuti per la Grecia. Denaro concesso solo a severe condizioni: e per l'estate sarà pronto il prossimo pacchetto. In questo modo, scrive il settimanale tedesco "Spiegel", la Grecia porta avanti la stessa politica degli ultimi cinque anni. Il nuovo governo di Atene deve quindi piegarsi alla volontà europea, nonostante i suoi intenti fossero altri. Ma forse, secondo l'opinionista Stefan Kaiser, prima di arrivare a questo ci si sarebbe dovuti chiedere se questo salvataggio valga davvero la candela, o se forse ci sia bisogno di cambiare qualcos'altro. Dal 2010 ad oggi la Grecia ha ricevuto quasi 227 miliardi di euro: tutti questi soldi non sono regali ma crediti che hanno continuato a far crescere il debito di Atene e che Berlino e gli altri Stati creditori si aspettano, magari solo formalmente, di vedere un giorno restituiti. Ed è quanto succederà anche con i 7,2 miliardi di euro che presto saranno sbloccati così come con i 12 miliardi di euro che l'Fmi ha promesso entro la fine di marzo 2016. Ma tutto questo non basterà: in estate, scrive l'opinionista, la Grecia sarà punto e a capo.

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Francia, controversia per il viaggio di Siria di quattro parlamentari

Parigi, 27 feb - (Agenzia Nova) - Il segretario nazionale del Partito socialista francese (Ps), Jean-Cristophe Cambadélis, ha annunciato sanzioni dei confronti del parlamentare socialista Gérard Bapt per il viaggio da lui compiuto in Siria insieme ad altri tre parlamentari di partiti di centro e di destra, nel corso del quale sono stati ricevuti a Damasco dal dittatore siriano Bashar Al Assad. Anche il presidente francese, Francois Hollande, dalle Filippine dove si trova in visita, ha stigmatizzato l'iniziativa dei quattro: "La condanno perché è stata un'iniziativa personale e privata, un incontro con un dittatore che ha provocato la più sanguinosa guerra civile degli ultimi anni" ha scandito Hollande. Anche il primo ministro Mauel Valls si è unito al coro di riprovazione a sinistra: "I parlamentari rappresentano la sovranità nazionale francese; il fatto che alcuni di loro abbiano incontrato un macellaio senza avvertire nessuno è un errore morale". Il punto di vista del Ps tuttavia non è affatto condiviso dall'opposizione di centro e di destra: "L'iniziativa dei quattro parlamentari (oltre al socialista Bapt a Damasco si sono recati un deputato Ump e due senatori di centrodestra, ndr) è stata una buona cosa" ha commentato Florian Philippot del partito della destra tradizionale Ump: "Vorrei che il governo l'avesse appoggiata", ha aggiunto. Da parte sua il deputato di destra (Ump) Jacques Myard, che ha fatto parte del quartetto, ha difeso il viaggio a Damasco affermando: "Se si vuole metter termine alla guerra civile si deve parlare anche con gente che non ci piace e Assad è parte della soluzione del conflitto" in corso in Siria. Anche in passato, nota un editoriale del quotidiano "Le Figaro", uomini politici francesi hanno sfidato la posizione ufficiale del loro paese effettuando visite "personali" presso regimi giudicati poco frequentabili dal governo di Parigi. Se oggi il viaggio a Damasco dei quattro parlamentari sta suscitando polemiche così aspre, è perché la questione di un eventuale riavvicinamento al regime di Assad è da diversi mesi una delle opzioni che molti governi occidentali stanno prendendo in esame, anche se non se ne parla per evitare brutte figure; soprattutto alla luce dell'avanzata dello Stato islamico in Iraq e Siria (Isis).

Leggi l'articolo del Figaro


Usa, Internet diventa un servizio pubblico

New York, 27 feb - (Agenzia Nova) - La Federal Communications Commission (Fcc), organo federale statunitense regolatore delle comunicazioni, ha votato ieri a favore del cosiddetto principio della “neutralità di Internet” e per la trasformazione del web in un servizio pubblico, soggetto allo stesso Titolo II del Communications Act del 1934 che regola i servizi di pubblica utilità. La trasformazione di Internet in un servizio di pubblica utilità era stata sollecitata dal presidente Barack Obama in un appello pubblico alla Fcc che ha scatenato forti polemiche, dato il profilo di autonomia assoluta formalmente attribuito all'agenzia. Le nuove norme impediranno alle grandi compagnie fornitrici della banda larga di concedere un accesso privilegiato al traffico web in cambio di tariffe maggiorate, pratica oggi comune con grandi clienti come il fornitore di contenuti d'intrattenimento Netflix. Si tratta di una decisione storica e controversa sotto diversi aspetti: sottoporre Internet al Titolo II significa dare allo Stato l'ultima parola in termini di accordi tra provider e utenti, e soprattutto – nonostante le poco convinte smentite della Fcc – aprire alla determinazione centrale delle tariffe e alla possibile tassazione dei servizi web. Il “Wall Street Journal”, in un editoriale non firmato, dà polemicamente il benvenuto ai cittadini statunitensi nell' “Obamanet”, e stigmatizza “una pagina deprimente per l'innovazione e le libertà economiche del paese”. Con la decisione sulla “Net neutrality”, scrive la direzione del quotidiano, “la Fcc impone il controllo politico su un mercato vibrante, che sino ad oggi si è sviluppato grazie all'intraprendenza di inventori e consumatori”. La decisione è stata assunta ufficialmente per “impedire ai provider di negare l'accesso a particolari siti web o di rallentare selettivamente il servizio”: come sottolinea il quotidiano, però, non esiste prova che ciò sia mai successo. Il paradosso è che d'ora in poi sarà proprio lo Stato, ufficialmente intervenuto contro pratiche discriminatorie ipotetiche, a decidere sulla base di norme arbitrarie quali siano le “pratiche corrette”, e ad operare dunque una conseguente censura. Sul piano economico, scrive invece “Bloomberg”, il rischio è quello di un'ondata di imposte statali e federali sui servizi Internet, pari a quelle applicate ai servizi pubblici di telefonia fissa e mobile cui il web è stato a tutti gli effetti equiparato.

Leggi l'articolo del Wall Street Journal


Regno Unito: il saldo migratorio aumenta del 42 per cento, un duro colpo per David Cameron

Londra, 27 feb - (Agenzia Nova) - In evidenza sui quotidiani britannici "Financial Times", "The Guardian" e "The Independent", i dati sull'immigrazione aggiornati dall'istituto nazionale di statistica: nell'ultimo anno il saldo netto è cresciuto del 42 per cento, per un totale di 298 mila immigrati. L'impegno del primo ministro, David Cameron, a ridurre l'afflusso all'ordine delle "decine di migliaia" prima delle prossime elezioni politiche, in programma a maggio, è stato smentito dai fatti. Il saldo migratorio è il più elevato dal record di 320 mila del 2005, dopo l'allargamento dell'Unione Europea. Il contenimento dell'immigrazione è uno dei temi principali della campagna elettorale Tory ed è improbabile che il premier rinunci all'obiettivo di scendere sotto quota centomila.

Leggi l'articolo dell'Indipendent


Uruguay: Mujica teme un colpo di Stato dei militari di sinistra in Venezuela

San Paolo, 27 feb - (Agenzia Nova) - Il presidente uruguaiano José Mujica ha affermato di temere che si verificherà un colpo di Stato ad opera dei militari di sinistra in Venezuela. In alcuni estratti che anticipano la sua intervista al quotidiano uruguaiano "El Pais", che sarà pubblicata domani, Mujica ha affermato che nonostante "i tentativi di destabilizzare" il governo Nicolas Maduro, ciò che più lo preoccupa è la crisi interna. Mentre ieri il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha denunciato un tentativo di colpo di Stato in Venezuela promosso dagli Stati Uniti, Mujica ha sostenuto di non essere preoccupato per interferenze da parte di altri paesi. "Il problema che può verificarsi in Venezuela è che potremmo trovarci davanti un colpo di Stato militare da parte della sinistra (...) Sarebbe un gravissimo errore", ha affermato il presidente, che domenica lascerà il posto al suo successore Tabaré Vazquez.

Leggi l'articolo di O Globo
 

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