innamorato fisso

Al telefono con la brasserie dell'obitorio

Maurizio Milani

Un furgone della polizia mortuaria che doveva scaricare le salme ha sfondato la vetrina. Tutto bene? Sì!

“Pronto, brasserie dell’obitorio?”. “Sì! Dica”. “E’ vero che ieri un furgone della polizia mortuaria che doveva scaricare delle salme ha sfondato la vetrina del suo bar?”. “Sì! Come fa a saperlo? Non si è divulgata la notizia per decoro urbano”. “Lasci perdere la mia fonte, piuttosto gli addetti alla traslocazione delle salme come stanno?”. “Stanno bene! Sono qui al banco del bar a bere e vantarsi”. “Ma che scuola hanno fatto per far quel lavoro lì?”. “Io che scuola ho fatto per fare il barista? Non ha ancora capito che la scuola è uno stipendificio per  insegnanti? E’ un baraccone che sta in piedi per dare reddito a una pletora  che se va bene lavorano 5 ore al giorno”. “Non so perché lo stato non licenzia il 75 per cento dei professori”. “Ma quelli  non vogliono rischiare. Mica si mettono ad aprire un bar con il rischio d’impresa”. “Lei è andato a votare?”. “No!”. “Io uguale! Buongiorno e grazie”. “Grazie a lei, coglione”.

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.