innamorato fisso

Vedrete, arriverà un altro governo Bonomi

Maurizio Milani

Sole 24 Ore obbligatorio nelle scuole, via tutte le pale eoliche, governatori riottosi al confino. Ma una solida linea atlantista ed europea in politica estera. L’Innamorato fisso legge, via Instagram e Facebook, il futuro del presidente di Confindustria

Nella prima foto su Instagram, vediamo Carlo Bonomi che al Quirinale riceve il mandato per formare il nuovo governo. Foto storica, e giustamente il presidente di Confindustria la mette come foto profilo WhatsApp. Altre foto sono le consultazioni che Bonomi fa per vedere chi ci sta in Parlamento. Vediamo la foto con Giorgia Meloni e con altri leader di partito. Il governo Bonomi ha la maggioranza, scioglie la riserva e accetta il mandato del presidente della Repubblica. Giustamente Bonomi mantiene l’incarico anche di presidente di Confindustria, ma quello che conta è che adesso è primo ministro. Nel suo esecutivo chiama tutti sconosciuti (alla televisione) ma competenti nei rispettivi settori. Es.: all’agricoltura chiama Daniela Ferolla, la bellissima conduttrice di “Linea verde” su Rai 1. E’ l’unico ministro che viene dal mondo dello star system. Gli altri li trovate sul sito del Foglio. Alcuni erano italiani all’estero che sono diventati importanti. Es. Luigi Amalfatano, nonni emigrati in Usa e lui primo industriale del Nord Carolina. Ramo bibite e agrumi. Anzi diciamolo: Oransoda e Lemonsoda. I marchi sono suoi.

 

Nel caso nel Consiglio dei ministri si parlerà di arance della Tunisia, il ministro Amalfatano uscirà dalla sala. Gesto molto apprezzato da tutti i colleghi, che però bloccano l’arrivo di tali arance in area Schengen, e la ditta di Amalfatano crolla in Borsa. Per cui era meglio non accettare l’incarico. Infatti Amalfatano dà le dimissioni, gli subentra un altro italo-americano, John Travolta (omonimo). Il ministero è sempre quello. Economia. Foto 31, Facebook. Bonomi firma la sua prima legge. Il Sole 24 Ore da oggi è obbligatorio leggerlo (e comprarlo) in ogni scuola. I decreti attuativi poi specificano: “Ogni classe di ogni istituto scolastico deve avere una copia (di oggi) del Sole 24 Ore”. Quindi se un istituto alberghiero ha 150 aule, sono 150 copie. Moltiplichiamo per le 16 milioni di aule scolastiche… Il prezzo di una copia per la scuola è lo stesso che andare a comprarlo in edicola. Il compito di distribuirli alla mattina spetta ai bidelli. Almeno due ore al giorno di commento alle notizie ogni classe dovrà dedicarle. Anche Radio 24 va fatta andare a manetta sia nella palestra che negli ipermercati, nelle banche, in Posta, in stazione centrale a Milano.

 

Chi va dal capo stazione e chiede: “Scusi, può mettere su Radio Dj?” verrà identificato dalla polizia ferroviaria e condotto all’isola di Pianosa, senza avvertire i parenti, che comunque riceveranno notizie del congiunto tramite fonogramma, consegnato a mano da due vagabondi. Bonomi attacca durante un discorso alla sede della British Petroleum le pale eoliche: “Fanno più danni che benefici, le fortissime correnti d’aria che formano provocano il cambiamento di rotta degli uccelli migratori, che a volte si perdono e invece che svernare in Africa, arrivano alle Barbados. Non è raro vedere ai piedi di queste torri eoliche carcasse di pellicani, anatre, fenicotteri rosa, leprotti appena nati ecc. Questo per essersi imbattuti nel vortice d’aria e le pale li hanno stesi. Il mio governo si impegna a rimuovere tutte le pale eoliche sul territorio nazionale e venderle alle nazioni senza scrupoli ambientali” (vedi elenco sul sito del Foglio). Altra fotografia su Facebook. Il presidente Bonomi in visita alla Lamborghini, appena tornata di proprietà italiana. Dichiara: “E’ con grande orgoglio che la casa automobilistica più prestigiosa della terra, nata da noi, per decenni italiana, dopo un breve periodo sia tornata nelle mani di una famiglia italiana. I fratelli Astorelli di Rieti. Rilevato il pacchetto di maggioranza dall’Audi. Senza nessun aiuto di stato”.

 

Bonomi posta una foto in cui è alla guida della nuova Lamborghini che parteciperà al mondiale di F.1 con piloti arabi. Altra foto molta bella su Instagram. Il presidente Bonomi in un mercato rionale a Enna riceve le proposte degli ambulanti, anche per l’acquisto di furgoni nuovi ecc. Bonomi tornato a Palazzo Chigi fa passare una legge che equipara gli ambulanti ai dipendenti pubblici, per cui di fatto nazionalizza la categoria che conta 2 milioni di addetti. Toglie l’obbligo di registratore di cassa e la tassa sull’occupazione del suolo pubblico durante il mercato. Anzi è l’ambulante che prende 130 euro dal comune per ogni mercato che fa. Bonomi posta la foto. All’assemblea stato-regioni dichiara: “Signori presidenti regionali o governatori (ride) da oggi siete decaduti. Il governo si avoca tutti i poteri che le regioni avevano. In pratica potete chiudere sia le giunte che i consigli regionali. Siete a spasso”. Si alza per lamentarsi il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Fedriga. Viene gentilmente accompagnato al confino sull’isola di Ponza.

 

Emiliano urla: “E’ un colpo di stato!”. Viene allontanato dall’aula e portato in domicilio coatto in località Lido degli Estensi (Fe). Qui ha l’obbligo di firma presso la locale caserma dei carabinieri. Altri governatori che in quella storica giornata si lamentano: Toti che grida “E’ contro la Costituzione tale atto”. Anche lui preso e condotto sull’Appennino emiliano, con obbligo di non allontanarsi. Zingaretti: “Ma presidente, io sostengo con il Pd il suo governo”. Anche lui al confino all’isola di Ponza. Vedere sul sito del Foglio dove sono stati confinati gli altri presidenti di regione. L’unico è Vincenzo De Luca, che essendo ministro degli Interni, prende atto delle decisioni di Bonomi e vota a favore dell’abolizione delle regioni, nelle cui sedi viene insediato l’Onu e alcune sue diramazioni. Unesco, Fao, Fifa, Sky, ecc. Altra foto presa dai social di Carlo Bonomi. Sta firmando un atto tra i più importanti. Dice: “Da oggi decadono i sindaci delle città metropolitane. Milano-Roma-Genova-Palermo-Torino-Bari-Napoli. Vengono sostituiti dal segretario comunale attualmente in carica. Esso risponde per linea diretta al primo ministro. I sindaci dei comuni sotto i 10.000 abitanti vengono dal governo confermati. Gli altri decadono.

 

Alcuni sindaci, tra cui quelli di Trieste-Forlì-Latina-Oristano-Pistoia, si lamentano. Vengono prelevati e portati a Ponza. La popolazione di Ponza comincia a lamentarsi con Bonomi e tramite un comitato di cittadini dice: “Siamo d’accordo sulle misure prese dal primo ministro Bonomi, però presidente non li mandi tutti qui, c’è anche Filicudi, Alicudi”. Bonomi fa sue le istanze del comitato e posta su Instagram la foto del traghetto che sposta da Ponza ad Alicudi il 30 per cento del personale politico al confino. Per quanto riguarda la politica estera il governo Bonomi si distingue per la sua linea atlantista ed europeista. Tanto che il suo discorso al Parlamento europeo è il più applaudito della storia. Ben un’ora di ovazioni, con canti e brindisi (alcuni fuori luogo). A Bruxelles Bonomi incontra il sindaco. Con il permesso del primo ministro belga lo spedisce a Ponza. A quel punto nessun sindaco d’Europa vuole incontrare più il premier Bonomi. Non per mancanza di stima, ma per timore di essere spedito a Ponza. Sempre con atto legale firmato dal capo del governo della nazione dove la città del sindaco si trova. Esempio: Malta. Sindaco di La Valletta. A Ponza.

 

Ma questo non si è verificato perché all’ultimo il sindaco maltese ha fiutato la trappola e non si è presentato all’invito di Bonomi. Che a sua volta i giapponesi vogliono arrestare. Ma Bonomi evita incontri nel paese del Sol Levante. Loro si offendono. “Mai è successo che l’imperatore del Giappone inviti un capo di governo, e questo declini l’invito ufficiale”. La scusa di Palazzo Chigi in risposta è su Twitter: “Ringraziamo S. A. l’imperatore, ma il ministro Bonomi è impegnato nella questione vasche di contenimento fiume Seveso. Magari più avanti. Grazie”. In effetti per Milano il Seveso è un problema, appena piove si allaga mezza città. Ecco l’esigenza di costruire dei vasconi chiamati scolmatori. Nel caso i sindaci dei posti interessati non vogliano, è pronto un charter per l’arcipelago del Capitano Cook. Qui dovranno sostenersi da soli: per cui pesca e al limite una baracca sulla spiaggia che vende noci di cocco (ogm). Foto 431, Facebook. Bonomi inaugura il primo dei 250 idroscali che il suo governo ha messo in cantiere. Vecchio pallino di Bonomi che voleva fare l’ingegnere idraulico. Il governo per snellire il traffico su gomma incentiva questi scali sull’acqua che verranno usati da aerei tipo in servizio alle Maldive per rifornire gli atolli. In pratica Bonomi punta tutto sugli idrovolanti.

 

Per agevolare il tutto, mette dei bonus per l’acquisto (circa il 75 per cento del costo a carico dello stato) e nessuna limitazione all’uso né di età né tantomeno di esami abilitativi per guida di tali mezzi. “Si impara facendo”. E’ il motto che caratterizza il primo governo Bonomi. Un’altra iniziativa di cortesia istituzionale che lascia perplessi, ma accolta per non guastare la ritrovata unità nazionale è questa. Vedi foto 32, Instagram. Il premier Bonomi offre uno scambio di sedi. La sede della presidenza della Repubblica passa dal Quirinale a Palazzo Chigi e viceversa. I ruoli non cambiano. Il presidente Mattarella accetta. Anche i corazzieri si spostano e vanno a Palazzo Chigi. Bonomi, la prima cosa che fa, mette all’asta su Telemarket gli arazzi del Quirinale. Grande successo internazionale e ricavi che vanno a coprire una manovra finanziaria. Gli arazzi finiscono in Indonesia e in altri posti in casa di gente che se li può permettere. Di solito calciatori del Liverpool. Proseguiamo curiosando nei social del premier. Bonomi alla Bocconi di Milano. In aula magna tiene un discorso molto bello. Alla fine dice al rettore: “Lei da oggi è confinato all’isola di Ponza”. Rettore: “Motivo?”. Bonomi: “Va a dirigere la scuola media Luigi XI sul posto. Tenga conto che alcuni docenti sono comunisti”.

 

Foto 209, Instagram. Bonomi di notte e senza avvertire si presenta a un pubblico dormitorio di Firenze. Le assistenti sociali rimangono colpite dalla gentilezza del presidente e gli preparano una branda. La camerata è semipiena. Alla mattina lo stupore degli ospiti è grande nel vedersi fianco a fianco con il premier, che fa colazione con loro e scherza dandosi spintoni a vicenda come vecchi commilitoni. Il dormitorio il giorno dopo viene chiuso e convertito in sala scommesse. Bonomi, informato, commenta: “Va beh! Prima o poi era un lavoro da fare”. Un impiegato del premier: “E gli ospiti?”. Bonomi: “Grandi bevitori, non avranno difficoltà a trovare capannoni abbandonati per la crisi dove sistemarsi e riprendere in mano il bottiglione”. Filmato 2, Instagram. Bonomi in assemblea con i presidenti settoriali della Confindustria. Federmobilio Federalimentari ecc. Sono 35, tutti rappresentano un pezzo di economia italiana. Bonomi nel ringraziarli per il lavoro svolto li invita a dimettersi. Tutti accettano e possono tornare serenamente nelle loro case. Uno nel tragitto si lamenta. Intercettato al telefono, viene catturato e mandato in esilio in un paese dove non c’è l’estradizione. Qui diventa borgomastro. E’ il primo borgomastro straniero di sempre. Sarà anche il più amato.

 

Bonomi gli concede un’amnistia. Appena arrivato a Fiumicino viene condotto a Ponza, dove viene accolto dagli altri esuli. Questi stanno benone, mangiano bevono, prendono il sole e discutono sul da farsi. Cioè niente! Ormai si sono fidanzati per corrispondenza con donne che gli scrivono da tutta Italia. Hanno il permesso di vedere il moroso ogni volta che vogliono. Anzi se rimangono sull’isola lo stato gli apre un negozio. Free tax. Tante si stufano e tornano in continente. Dichiarano alle amiche al bar: “Era bello non vedersi e scriversi a distanza. Era bella l’attesa di incontrare l’amato”. Ma stare tutto il giorno con lui no! Bonomi saputo di questi accadimenti fa chiudere l’ufficio postale di Ponza. O meglio è chiuso per le persone al confino. Per gli isolani no. Che comunque dichiarano di averne piene le balle di tutto questo movimento attorno alla loro isola. Viene dichiarata l’indipendenza di Ponza, che diventa stato sovrano. Bonomi riconosce il nuovo stato. Altre nazioni dicono: “Se va bene all’Italia che perde un pezzo del suo territorio, perché dovremmo protestare noi”. Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania ecc. riconoscono l’isola di Ponza come stato sovrano, e si scambiano gli ambasciatori.

 

Bonomi all’inaugurazione del primo social italiano con sede nella redazione del Fatto. Subito Zuckerberg venuto a sapere della cosa fa un’offerta d’acquisto che nemmeno Peter Gomez può rifiutare. Sia il Fatto Quotidiano che il primo social italiano passano al patron di Facebook ecc. Bonomi poteva bloccare la vendita per motivi di sicurezza nazionale. Infatti lo fa, per cui le bocce tornano al punto di partenza. Zuckerberg non si dà per vinto e fa ricorso alla giustizia internazionale. La sentenza oggi scontenta tutti, anzi no. Il quotidiano il Fatto passa sotto Facebook, il social invece rimane di proprietà di quello che l’ha inventato. Bonomi per sicurezza lo convoca al Quirinale e gli dice: “Gentile amico, Ponza le dice qualcosa?”. “Sì, bella isola”. “Si accomodi sul traghetto”. Finiamo con alcune dichiarazioni di Bonomi su Twitter. 1) L’Italia è il secondo paese manifatturiero in Europa, alla fine del mio mandato sarà il primo o l’ultimo. Dipende dallo sviluppo dell’auto elettrica che ostacolerò in tutti i modi. Esempio: vietato avere stabilimenti sul suolo italiano che confezionano tale prodotto. 2) Se l’Italia non vinceva ai rigori con la Francia ai mondiali del 2006 adesso le due nazioni avrebbero entrambe tre coppe del mondo. Tenete conto che la Francia le ha vinte nelle ultime edizioni. Noi due quando era ancora Coppa Rimet. Poi abbiamo perso la finale con il Brasile 4 a 1 nel 1970 in Messico. Il regolamento diceva che chi vinceva tre Coppe Rimet la teneva per sempre. Per cui adesso è fissa in Brasile. Invece la Coppa del Mondo gira.

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.