Lettera d'amore (molto bella) ad Alessia Morani

Maurizio Milani
Gentilissima on. Alessia, scusi se non vi ho mai scritto. Ero nell’impossibilità di farlo. Infatti ho appena finito la campagna della raccolta delle fragole. Nella fattoria dove mi trovavo il datore di lavoro non gradiva che noi braccianti mandavamo in giro epistole d’amore (o normali per chiedere ai parenti “come va?”).

Gentilissima on. Alessia, scusi se non vi ho mai scritto. Ero nell’impossibilità di farlo. Infatti ho appena finito la campagna della raccolta delle fragole. Nella fattoria dove mi trovavo il datore di lavoro non gradiva che noi braccianti mandavamo in giro epistole d’amore (o normali per chiedere ai parenti “come va?”). Niente, non si poteva fare niente. Solo lavorare, dormire, giocare a biliardino e guardare la televisione. Il salario era buono, 200 euro al giorno. Anche perché le fragole ogm rendono. Alessia! Sono sempre stato innamorato di voi, anche prima che avevi l’attuale carica istituzionale. Sono il posteggiatore che c’è davanti al teatro Nazionale di Milano. Ho 52 anni e ho un figlio divorziato che vive con me. L’ho conosciuto ieri. Di giorno declamo le poesie nelle pubbliche mense di Milano. Non è un bel mestiere, infatti tanti si lamentano.

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