Lettera d'amore a Beyoncè

Maurizio Milani
Gentile Beyoncè, vi scrivo per dichiararvi il mio amore, vero e unico  (che sareste voi). Abito in provincia di Lugano (CH), fino all’età di 27 anni ho vissuto di stenti. Vivevo con mia nonna che faceva la merlettaia. Le sue amiche la chiamavano “la povera scema”.

Gentile Beyoncè,
vi scrivo per dichiararvi il mio amore, vero e unico  (che sareste voi). Abito in provincia di Lugano (CH), fino all’età di 27 anni ho vissuto di stenti. Vivevo con mia nonna che faceva la merlettaia. Le sue amiche la chiamavano “la povera scema”. Quando la nonna è mancata il nostro tenore di vita è ulteriormente calato (sotto i 5.000 franchi svizzeri). Io non ero in grado di fare il merlettaio. Mia sorella è andata a Londra, oggi ha un negozio di merlettaia a Piccadilly. E’ l’unica merlettaia di Londra. L’altra rimasta in tutto il Regno Unito è a Birmingham. E’ nostra zia. Oggi compie 97 anni. Oggi compio 46 anni, sono impiegato come magazziniere del Newcastle soccer. Porto le maglie dei calciatori a lavare. Siamo l’unica squadra al mondo che fa lavare le maglie a mano. Le lava mia zia. Non quella di 97 anni, sua sorella. Ieri mi ha detto di essere un po’ stufa. La capisco: prima la rosa della squadra era di quindici giocatori, adesso è del doppio. Guadagno mille sterline al mese. Beyoncè sei bellissima. Amore, ieri mi ha scritto la direzione di un noto social network. Loro sono rimasti delusi, e anche io: su 1.000 amicizie che ho richiesto nessuna ha accettato di ricambiare. Mai nella storia di Facebook era avvenuto un rifiuto così totale. Quelli della dirigenza per pro forma mi hanno dato la loro. Adesso ho 25 amici, tutti del cda del potente social network.

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