In campo con Lotti del 12 giugno

Luca Lotti

Finalmente ci siamo. Parte l’avventura Mondiale con una delle Italie, come diciamo dalle nostre parti, più “uccie” di sempre. Non abbiamo più i superbomber di un tempo, né tanto meno i grandi difensori che negli anni sono stati la nostra forza e il nostro vanto. Dovremmo forse rassegnarci?

Finalmente ci siamo. Parte l’avventura Mondiale con una delle Italie, come diciamo dalle nostre parti, più “uccie” di sempre. Non abbiamo più i superbomber di un tempo, né tanto meno i grandi difensori che negli anni sono stati la nostra forza e il nostro vanto. Dovremmo forse rassegnarci? Direi proprio di no, visto che questo gruppo ci ha comunque regalato una finale (inaspettata) agli Europei e una Confederations Cup giocata a testa alta contro le altre grandi. Quindi fiducia gente, fiducia perché siamo l’Italia, l’Italia di Prandelli, e in queste competizioni la nostra tradizione calcistica viene sempre fuori. E vada come vada, questi Mondiali resteranno per sempre nella nostra memoria: ve lo assicura uno nato nell’anno del Mundial e calcisticamente figlio delle notti magiche di Italia 90.

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