Il secondo giorno di sgombero della "Giungla" di Calais

Redazione

Sono iniziate lunedì all'alba le operazioni di smantellamento della tendopoli dei migranti a Calais, la cosiddetta 'Giungla'. L'evacuazione del campo profughi è diventata una sfida cruciale per il governo socialista di Francois Hollande a pochi mesi dalla corsa all'Eliseo del 2017. A fine giornata, ha riferito il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve, i migranti trasferiti nei centri di accoglienza e orientamento (Cao) in tutto il paese erano 2.318 sugli oltre 6.000 presenti nel campo. "Oggi dimostriamo che la Francia è un paese che sa trattare situazioni particolarmente difficili", ha dichiarato Hollande.

 

Come evidenziato da numerosi analisti, la giornata di lunedì è stata quella più semplice, dal punto di vista della sicurezza, visto che a partire sono stati soprattutto migranti volontari, ben disposti a lasciare il campo. Nei prossimi giorni bisognerà convincere anche quelli più recalcitranti a rinunciare al passaggio in Gran Bretagna. Nella notte precedente all'inizio dello sgombero, la tendopoli era stata teatro di fuochi e sassaiole prima che la situazione tornasse alla calma. Sono centinaia gli assistenti e i volontari che seguono le operazioni, oltre a 1.250 poliziotti presenti durante l'evacuazione, che secondo le previsioni dovrebbe durare una settimana.

 

Centinaia di profughi hanno passato la scorsa notte davanti alla struttura allestita a 300 metri dal campo, in cui venivano smistati in quattro categorie corrispondenti ad altrettanti braccialetti di colore diverso: maggiorenni, minori non accompagnati, famiglie e persone vulnerabili (malati, donne incinta). A ognuno di essi è stata data la possibilità di scegliere tra due regioni di destinazione, tranne ai minori non accompagnati che rimarranno ancora a Calais. (Foto LaPresse)

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