Paperino (foto Tony Takitani, via Flickr)

C'era Paperino ad aspettare il bus alla stazione

Pietrangelo Buttafuoco

Nelle sue tasche c'era l'infinito. E ci stava dentro tutto

Come fosse il gonnellino di Eta Beta – piccolo ma capiente all’inverosimile – anche nella tasca di Paperino, ieri, fermo ad aspettare un autobus davanti alla Stazione Termini, senza darlo a vedere c’era nientemeno che l’infinito. Se ne stava raggomitolato e contenuto tra le dita del papero, strette a pugno. E non era un ingombro, l’infinito. Anzi: ci stava dentro, tutto. E ancora di più. Sulla giubba da marinaio di Paperino, infatti, andavano a bussare – facendola vibrare – il cuore che conosce, lo spirito che ama e l’anima che contempla. Era cielo, ed era terra. “Ma quel che contiene il cuore,” spiegava Paperino a Pico de Paperis nel frattempo sopraggiunto, “né il cielo e neppure la terra riescono a contenere”.

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  • Pietrangelo Buttafuoco
  • Nato a Catania – originario di Leonforte e di Nissoria – è di Agira. Scrive per il Foglio.