Breve vita di Luc Dietrich, che sognava il ritorno di sua madre

Giacomo Giossi

Abbandonato dalla madre, vagabondo e senza fissa dimora, è una stella luminosa del panorama letterario europeo che oggi è finalmente disponibile in Italia con la sua opera più autobiografica, "La felicità dei tristi"

Irregolare del Novecento, Luc Dietrich fa parte di quella amplissima generazione perduta che in Ernest Hemingway ebbe il cantore americano più famoso, epico e stoico, e che in Arthur Rimbaud ebbe un riferimento, soprattutto per gli intellettuali europei, fermo e deciso, proprio come un padre.

   
Dietrich, nato a Digione ha vissuto la propria breve vita come si attraversa un doloroso cammino dal traguardo disperante e già deciso. Abbandonato dalla madre, vagabondo e senza fissa dimora, Dietrich è una stella luminosa del panorama letterario europeo che oggi è finalmente disponibile in Italia con la sua opera più autobiografica, La felicità dei tristi (Portatori d’acqua), per la traduzione e la cura di Matteo Morea.

    
Romanzo dell’infanzia e della tristezza, La felicità dei tristi è il racconto in prima persona di un abbandono che segna il destino di uno scrittore straordinario che manterrà un’ingenuità bambinesca per tutta la vita, segno di un dolore straziante come di una sensibilità che contraddistingueranno sempre il suo sguardo sul mondo. La felicità dei tristi si potrebbe definire romanzo di formazione, ma va ben oltre la vicenda autobiografica grazie proprio ad uno sguardo analitico che offre ai lettori un panorama etnografico di quello che hanno rappresentato gli istituti correttivi nella Francia del primo Novecento e più in generale il ruolo e lo spazio (marginale) offerto allora all’infanzia. Trascinato in un rapporto sognante con la madre, il piccolo protagonista si trova in un perenne stato di abbandono, dettato dalle condizioni sociali e di salute della madre. Un continua perdita che si alterna ad un continuo ritorno. Una condizione che strema il bambino soggetto a cure psichiatriche del tutto simili a criminali torture. Il romanzo vive di una lingua straordinaria che riflette i continui tentativi e gli slanci verso un futuro possibile e diverso.

  

Una ricerca strenua di salvezza che verrà però di volta in volta sconfessata e tradita. La madre dunque come punto d’origine di una colpa e di una perdita, un dolore che si scioglie lungo l’esistenza contagiando ogni ambito e ogni relazione. “Il respiro di mia madre era leggero, così leggero che la sua fragilità mi rendeva inquieto e decisi di accendere la luce per poterla guardare. La camera era diventata un po’ più familiare. Più diventava familiare e più la sofferenza che vi si celava si faceva evidente”. Costruito in capitoli quasi autonomi come racconti a loro volta composti da brevi e delimitati paragrafi, La felicità dei tristi appartiene a quella crisi esistenziale che conterrà a vario titolo Camus come Céline, Sartre come Cendrars, ma con un’insistita e al tempo stesso sorprendente tenerezza che rende Dietrich un formidabile, quanto triste idealista. La città diviene così un vero e proprio corpo, l’ultimo, quello totale, da colpire e da straziare. Là dove tutto assume una forma definita e un ritmo, là dove la società sembra pulsare in un irrefrenabile ardore di progresso, il protagonista interviene, come un uomo dei bassifondi, come un criminale inetto, a far saltare ogni coerenza. Attraversato da un senso di totale e profonda insignificanza per gli affari del quotidiano, Dietrich vuole rendere esplicito il conflitto che direttamente dal suo animo si deve diffondere a tutta la città. Joker, in particolare quello di Todd Phillips e Joachin Phoenix è un po’ il suo fratello contemporaneo e fumettistico, quasi a rivelare nella città che si fa buia e tetra il luogo perenne di una marginalizzazione che prima ancora che sociale è affettiva e quindi intima: privata e ineludibile. Liberarsi dal male è dunque improponibile e improbabile, ma restano negli occhi di Dietrich, morto a soli 31 anni, il cielo e i fiori che seppe ritrarre nelle sue meravigliose fotografie.
 

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