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Il Figlio - la Lettera

Non sarò mai coraggiosa come mia nonna, che non c'è più ma torna sempre da

"Va’ fuori, prenditi la vita, perché dura poco, ma non dimenticarti di tornare". Così io sono andata fuori, ma torno sempre

Cara Annalena, vorrei raccontarti di mia nonna, che ha cresciuto cinque figli, che a un certo punto è rimasta vedova a causa della guerra e delle leggi razziali, e che quando suo marito, mio nonno, è morto, lontanissimo da lei, stava dando alla luce la sua quinta figlia. Era disperata, io credo, ma mio padre, suo figlio, non l’ha mai sentita lamentarsi. Ha fatto tutto quello che poteva per dare da mangiare ai suoi figli, comprese le pulizie in una casa di semi ricchi da cui portava gli avanzi di cibo. Ha lavato i pavimenti, ha lavato i panni degli altri, ha chiesto aiuto ai figli più grandi, che sono andati subito a lavorare, senza poter studiare, ha rammendato e rivoltato tutti i vestiti, si è ammazzata di fatica ed è stata, poi, una nonna amorevole e silenziosa che non ha mai voluto raccontare niente del suo dolore. Una sola cosa mi ha detto, una volta in cui le sembravo triste per una storia d’amore andata a male: va’ fuori, prenditi la vita, perché dura poco, ma non dimenticarti di tornare. Così io sono andata fuori, ma torno sempre. E penso che per quanto sono libera, forte, più colta e accomodata di mia nonna, con tutte le idee al posto giusto, con tutte le possibilità, non avrò mai nemmeno la metà del coraggio che ha avuto mia nonna. Che non c’è più, ma torna sempre da me. Un caro saluto a tutte le nonne.

Raffaella Ferrari