Il "Gigante" Kane vs "Cyrano" Chiellini

Alessandro Bonan

Stasera l'attaccante del Tottenham sfida il difensore bianconero

Il Gigante e Cyrano

 

L’opera verrà rappresentata questa sera per la prima volta. Un uomo con il naso lungo cercherà di combattere il gigante cattivo. Chiellini contro Harry Kane, teatro lo Juventus Stadium. Kane con i suoi muscoli e la sua altezza, Chiellini con la sua dinoccolata intraprendenza e un naso che sa fiutare il pericolo. Omnia potente il primo, che raccoglie tutte le forze dei centravanti e le scatena salendo in cielo, coraggioso e indomito il secondo. Che la retorica vada in scena, con il divertissement, chissà, del famoso drammaturgo francese che scrisse il libretto dell’opera di Cyrano. Incredibile a dirsi, quell’uomo, si chiamava Henri Cain.

  

 

Il demiurgo

 

Solo adesso è ben chiaro dove Gattuso abbia trovato la forza. Sulle prime sembrava un signore a cui la vita aveva aggiunto all’improvviso una decade. Sul viso tante rughe, come scie sull’acqua, intorno agli occhi, il gonfiore dell’insonnia. Trasmetteva l’ansia di chi non riesce a fermare il tempo, come se il tempo fosse una farfalla impazzita. Ci sbagliavamo, Gattuso stava invecchiando per rendersi immortale. Riordinava le idee, le elaborava, e con concetti semplici chiedeva ai suoi di trasformarle in fatti. Ha indossato una maschera tragica per ingannare il prossimo. Ci ha fatto pensare a un uomo improbabile, invece era un demiurgo.

 

 

La partita di Sanremo

 

Baglioni non ha voluto il pallone a Sanremo. Alla fine ha avuto ragione lui, grandi ascolti e una critica piuttosto benevola. Eppure qualcosa rotolava sul palco del teatro Ariston. Erano le parole di molte canzoni, con la retorica del caso, premiata perfino dal successo finale. I sorrisi delle bionde, come se tutte le bionde avessero così tanti denti. Era la bravura degli attori, che quando fanno gli attori sono credibilissimi. Era la voglia di stare insieme che rotolava come un pallone e ci rendeva partecipi. Sanremo, per quasi una settimana, è stata la nostra partita. In sottofondo la musica: il solito, amorevole, pretesto.

 

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