Karamoh (foto LaPresse)

Karamoh, il nuovo amore sbocciato per San Valentino

Maurizio Crippa

Da quanto tempo i tifosi dell'Inter non gridavano di gioia per un nome nuovo, come un figlio appena nato

Karamoh Karamoh Karamoohhh!!! Quanto tempo era che dagli spalti di San Siro, dalle truppe della Nord, non si sentiva gridare gioiosi un nome nuovo, un nuovo amore? E gridare in generale, anche non esattamente gioiosi, ultimamente erano più che altro i soliti spasimi da pre-infarto, e anche domenica sotto il sole pallido erano guaiti dolori, contro il Bologna del gran don Rodrigo Palacio: applausi dai Bauscia tutti, al suo bel gol, previa smemoratezza di Pico della Miranda. Ma gridare soprattutto d’allegria, come per un figlio appena nato. Gridare d’entusiasmo per un ragazzo di diciannove anni, elastico come un Tiramolla, velocità, dribbling e ritmo. Allegro come può essere solo un ivoriano di Francia che fa gol al suo debutto nella serie A italiana. Ma quanto tempo era? Quanto tempo era che il Popolo Bauscia non aveva un bambino da adottare, da innamorarsi subito alla prima giocata? Dai tempi del Chino, amore fatto di malinconia? Dai tempi di Balo, amore troppo presto tradito? E quanto tempo era, a dirla tutta, che il Popolo Bauscia mugugnava contro il ministro della Difesa, il pensieroso Sun Tzu Spalletti: ma quando si decide a farlo giocare, il nostro ragazzino? Solo un anno fa si sentiva il Popolo acclamare, chiedere a gran voce che nella pugna entrasse finalmente il giovane Gabigol. Ma quelle erano urla di disperazione, e forse anzi ironici sfottò a se stessi, ai propri sogni. Ma adesso è sbocciato Karamoh Caramella Tiramolla. E chissà che ne sarà, del nuovo piccolo grande amore. Ma per San Valentino, il Popolo Bauscia ha il suo nuovo amore da scartare, grasso che cola anche così. Non vendetelo, cinesacci, eh.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"