La vice presidente del West Ham United Karren Brady

Le donne del calcio

Simonetta Sciandivasci

“Al comando e in tv” ci sono anche "esponenti del gentil sesso". La lista di GQ 

Scrive GQ che le donne del calcio (ehilà, che appropriazione!) sono “al comando e in tv” e fornisce le prove: listone di “esponenti del gentil sesso” (amici, forse che siamo a Ciao Darwin?) che non sono “sexy dottoresse o wags”, bensì conduttrici, pensatrici, teoriche, arbitre, presidentesse, dirigenti. Di calciatrici non ce n’è neanche una, ma sarà che il criterio di selezione è “esponenti del gentil sesso che dettano legge ai colleghi” e sappiamo che nel calcio comandano le società e non i calciatori, quindi è giusto così – meglio: logico. Ciò precisato (non per femminismo, amici esponenti del sesso di Weinstein), tra le ragazze menzionate da GQ ce ne sono almeno due degne di nota. Alona Barkat, presidentessa dell’Hapoel Beer Sheva, che nel 2014 ha portato la squadra in testa al campionato israeliano (non accadeva da quattro decadi); jeans e t-shirt “I Love HBS” le stanno addosso come un tubino (controllate su Instagram); guarda le partite in curva; lascia il suo numero ai tifosi – immaginatevi la scena: “Per voi sono reperibile anche di notte, chiamatemi pure se non avete capito qualcosa, magari poi andiamo a fare shopping di bomber insieme”. Stupenda.

   

Più militaresca Karren Brady, per gli amici Lady Brady, vice presidente del West Ham United, imprenditrice, tra le 50 persone più ispiranti del mondo, ha stabilito una qualche classifica e, immancabilmente, attivista della motivazione femminile (sul suo sito sono conservati i suoi discorsi che pungolano, educano, ammaliano l’autostima delle esponenti del gentil sesso – mica per business, sia chiaro: è tutto pro bono). Nella galleria di foto dello stesso, c’è lei con un bicchiere di vino, lei con David Cameron, lei su un lungo divano vuoto, lei con un giglio, lei con un casco, lei con un tailleur orrendo, lei con una tazza: oh, ci fosse mai un pallone.

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