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Il Bi e il Ba

Antisemiti col quadricipite d'acciaio

Guido Vitiello

L'intervista di Francesco Borgonovo a Ferruccio Pinotti, autore di "La lobby ebraica", rivela che tutti i tabù sono stati sdoganati: ormai si parla apertamente di "matrice" e "natura" degli ebrei

Quante cose s’imparano ascoltando l’intervista di Francesco Borgonovo, vicedirettore della Verità, al giornalista d’inchiesta Ferruccio Pinotti, autore di La lobby ebraica, appena pubblicato da Ponte alle Grazie! Per esempio, ora so che non ci sono solo persone di “origine ebraica” ma esiste anche una qualità più sottile, la “matrice ebraica” o la “natura ebraica”, che gli ebrei in carne e ossa comunicano a oggetti inanimati, concetti astratti e organizzazioni complesse.

Sostiene per esempio Pinotti che “capitali di matrice ebraica” hanno ricche quote nelle aziende italiane. D’altra parte, è noto che esiste “una specializzazione nella mobilità dei capitali, della finanza, che ritroviamo come costante in tante famiglie ebraiche italiane importanti”. Pensiamo agli Elkann: una famiglia “di chiare origini ebraiche mai rinnegate (sic) si impossessa a poco a poco del principale gruppo industriale italiano” e “secondo uno schema molto comune alla finanza di natura ebraica lo internazionalizza”.

Finanza di natura ebraica? A esser nazisti fino in fondo si potrebbe sostenere che la finanza, apolide e sradicata, ha di per sé natura ebraica, non fosse che, avverte Pinotti, sa agire con efficacia anche entro i confini nazionali. Vedi i Debenedetti, che in virtù dei loro “vasti intrecci, attraverso matrimoni e incroci, con altre famiglie ebraiche importanti”, esercitano da decenni la loro influenza sulla sinistra italiana, fino a Elly Schlein “che è anche lei di origine ebraica”.

È la chiusura del cerchio. Nel 1994 Gadi Luzzatto Voghera avvertiva che in un futuro prossimo le teorie sulla “lobby ebraica” non sarebbero state appannaggio dei gruppetti neonazisti, quelli con cui Borgonovo amabilmente si intrattiene, ma avrebbero trovato masse di adepti nella sinistra antimperialista. “Il passo è breve”, scriveva Luzzatto Voghera, “e già qualcuno ha cominciato a muovere la gamba” (L’antisemitismo: domande e risposte, Feltrinelli). Ormai il passo è stato fatto. E oggi, a furia di esercitare le gambe, gli antisemiti hanno quadricipiti d’acciaio.

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