Una scena del film "La valle dei forti" (Trail of the Vigilantes), diretto da Allan Dwan per la Universal (Foto di Hulton Archive/Getty Images)
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Un referendum da saloon. Perché il dibattito è già fuori controllo
Tra accuse surreali e appelli illusori alla “depoliticizzazione”, il confronto pubblico deraglia. Così il referendum diventa inevitabilmente un plebiscito simbolico, mentre politica e magistratura cercano invano di sottrarsi al ruolo di capri espiatori. La sobrietà impossibile
Non c’è bisogno della prova del palloncino per accertare che il tasso alcolemico del dibattito italiano – forse mondiale? – è ben al di là del livello di guardia, e veleggia spavaldamente verso il coma etilico: basta spalancare le pagine di un qualunque giornale, come fossero ante di un saloon, per trovarsi in mezzo a baruffe tra ubriachi (l’ultima, tuttora in corso, riguarda il fantascientifico “piano del Quirinale” denunciato da La Verità). È quindi senza l’ombra di una remora che consiglio a tutti di recitare, almeno cinque volte al giorno, la preghiera degli Alcolisti Anonimi, un distillato (perdonate la metafora inopportuna) di filosofia stoica: “Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per riconoscere la differenza”. Leggo, in questi giorni, diversi appelli a “non politicizzare” il referendum. Ecco, cari i miei bevitori cronici, questa è esattamente una delle cose che non possiamo cambiare. Il fatto che non abbiate riconosciuto la differenza, e che vi crediate sobri nel lanciare questi inviti, quasi che politicizzare o no il referendum fosse un’opzione in vostro potere, è la riprova che avete un problema: fareste bene a immettervi umilmente sul percorso dei dodici passi. Non dico che l’appello non sia astrattamente condivisibile. Dico, semmai, che non è di questo mondo. Il referendum sarebbe stato politicizzato comunque, a prescindere dalle nostre scelte e dai nostri calcoli. Di questi tempi, ma forse dai tempi di Pilato, ogni referendum è un plebiscito, se non proprio una lapidazione simbolica. Sia il governo Meloni sia l’Anm sperano, con l’invito a depoliticizzare il referendum, di non essere scritturati nella parte dei capri espiatori. È la prova che sono ubriachi fradici. Del resto, anche uscire dal saloon non è tra le scelte in loro potere. Se fossero un po’ più sobri, capirebbero che l’unica mossa utile a limitare i danni è defilarsi senza dare nell’occhio, e mettersi in un angolo a strimpellare un bel ragtime al pianoforte.
Il Bi e il Ba
Non esistono più i duelli di una volta
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