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Il Bi e il Ba
La lettera di Nikita Kruscev su Francesca Albanese
Il titolo sarà: "Sul culto della personalità e le sue conseguenze". Per scriverla gli è bastato fare un rapido copia e incolla del Rapporto segreto al XX congresso del Pcus. Sarà a breve recapitata ai compagni di Reggio Emilia e al sindaco Massari
Tramite fonti riservatissime (roba di tavole ouija e altri mezzucci medianico-spiritici) ho potuto visionare una bozza della lettera aperta che il compagno Nikita Kruscev ha intenzione di recapitare a breve ai compagni di Reggio Emilia e al sindaco Marco Massari. Alla fine il titolo sarà Sul culto della personalità e le sue conseguenze, ma le mie fonti mi assicurano che Kruscev, vedendo i compagni ipnotizzati dalla special rapporteur Francesca Albanese che col pugnetto alzato salutava l’inizio di una rivoluzione globale, avrebbe voluto intitolarla semplicemente: Ve lo avevo detto, razza di idioti. Mi dicono anche che ci ha messo ben poco a scriverla, gli è bastato copiare e incollare qualche stralcio del Rapporto segreto al XX congresso del Pcus. La lettera prende le mosse dai padri fondatori: “Consentitemi innanzitutto di ricordarvi con quanta severità i classici del marxismo-leninismo ebbero a denunciare ogni manifestazione del culto della personalità”.
A partire da Karl Marx, che in una lettera a Wilhelm Bloss dichiarò la sua “antipatia per qualsiasi forma di culto dell’individuo”. Scrive poi Kruscev che “il culto della personalità ha acquistato simili grottesche proporzioni principalmente perché Albanese stessa, servendosi di tutti i mezzi possibili, ha favorito la glorificazione della sua persona”. Ma la megalomania individuale non basta a prendersi la scena, servono comprimari e spettatori. Un passaggio furibondo della lettera (“Nella nostra nazione cominciarono a pullulare gli adulatori”) biasima la soggezione del sindaco Massari, che prima ha conferito un’onorificenza a una liceale attempata che lo ricambiava con smorfiette di scherno e poi, come il compagno Fracchia, ha acconsentito a farsi “perdonare” pubblicamente da lei. Ma la parte più vibrante è quella che Kruscev dedica alla platea osannante del teatro Valli: “Se oggi critichiamo aspramente il culto della personalità e se parliamo dei molti fenomeni negativi generati da questo culto, varie persone potranno chiedersi: ‘Come è potuto accadere?’”. Già, come?



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