Il Bi e il Ba
Mai usare armi che il nemico può sfilarti di mano
Cosa fare con l’ingiustizia poetica? Suggerisco un principio di saggezza e precauzione: mai scendere sul campo di battaglia impugnando armi non convenzionali che il nemico potrebbe sfilarti di mano, per poi puntartele contro in modi più spregiudicati dei tuoi
Propongo di battezzarla poetic injustice, o ingiustizia poetica. Gli inglesi hanno coniato la formula poetic justice per definire quei casi in cui la retribuzione per il male compiuto arriva in una forma ironica e beffarda – qualcosa di simile al nostro contrappasso. Ma qualche licenza poetica se la prende talvolta anche l’ingiustizia. Anzi, è il caso di dire che in questi giorni sta componendo un’intera Iliade. Cantami, o Diva, della cancel culture – gogna e licenziamento – applicata da destra per chi parla male della buonanima di Charlie Kirk o fa sarcasmi sulla sua uccisione; della segretaria alla giustizia Pam Bondi che rilascia dichiarazioni che fino all’altro ieri i trumpiani avrebbero definito ultra-woke (“C’è il free speech e c’è l’hate speech e per quest’ultimo non c’è posto”); dell’accusa di “terrorismo stocastico” restituita con gli interessi dalla destra alla sinistra; di Judith Butler che si paragona a Josef K. perché hanno aperto su di lei e su altri membri dell’università di Berkeley fascicoli basati su accuse generiche di antisemitismo, avvolte dal segreto inquisitorio.
Il poema è così ricco che a confronto il contrappasso di Kirk sottolineato malignamente dai più cinici – voleva le armi libere, è finito impallinato – è appena un epigramma. Della poetic justice, che di solito si compie solo nella finzione letteraria o cinematografica, è normale compiacersi. Ma cosa fare con l’ingiustizia poetica? Cogliere al balzo l’occasione per rovesciare addosso all’avversario una nemesi di pernacchie e di sghignazzi? Sarebbe una reazione canagliesca, e per questo è quasi certo che prevarrà. Io suggerisco invece di ricavarne una morale, un principio di saggezza e precauzione che riguarda astrattamente il rapporto tra i mezzi e i fini in politica. Eccola: mai scendere sul campo di battaglia impugnando armi non convenzionali che il nemico potrebbe sfilarti di mano, per poi puntartele contro in modi più spregiudicati dei tuoi.