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Il garantismo della matematica
Dal caso Garlasco al caso Tortora. Nulla mandava in bestia il matematico Figà Talamanca quanto il parlare di “teoremi” accusatori: per congegnare un teorema incapricciarsi di un’ipotesi non basta, serve anche una dimostrazione rigorosa
La matematica è garantista? Domanda scema, lo so, ma capirete facilmente che mi era impossibile non pormela dopo aver letto ieri sul Foglio le parole di Riccardo Ravera, maresciallo dei Carabinieri in congedo: “Gli errori giudiziari stanno aumentando perché gli inquirenti partono da tesi precostituite, si innamorano delle proprie idee anziché vagliare tutte le ipotesi”. È stato per me un déjà-vu, o più esattamente un déjà-lu. Pochi giorni dopo l’assoluzione in appello, Enzo Tortora ricevette una lettera da Roma dal grande matematico Romano Scozzafava, che insegnava alla Sapienza. La aprì, e ci trovò dentro questo passo dal Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo Galilei: “Mi sono accertato esser tra gli uomini alcuni i quali, preposteramente discorrendo, prima si stabiliscono nel cervello la conclusione, e quella, o perché sia propria loro o di persona ad essi molto accreditata, sì fissamente s’imprimono, che del tutto è impossibile l’eradicarla giammai”.
Scozzafava citava Galileo per alludere al metodo logico seguito dall’istruttoria e dal processo di primo grado, che aveva portato alla condanna di Tortora. Il quale, sollevato, ne concluse: “Su quella sentenza non fremeva soltanto il diritto, ma anche la matematica”. Anch’io ho sentito fremere la matematica; o meglio, un matematico, Alessandro Figà Talamanca, lui pure professore alla Sapienza, che conobbi all’epoca del caso Marta Russo e che era persuaso, come me, dell’innocenza dei due principali imputati. Nulla lo mandava in bestia quanto l’abitudine dei giornali di parlare di “teoremi” accusatori. “Un teorema è una cosa seria!”, sbottava. Ma non era solo gelosia per un gergo professionale usato a vanvera. In effetti, per congegnare un teorema incapricciarsi di un’ipotesi non basta: serve anche una dimostrazione rigorosa.

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