Appassionati di fantascienza in costume nel primo giorno del festival Scarborough Sci-Fi, aprile 2019 (Ian Forsyth/Getty Images)

IL BI E IL BA

Fantascienza contemporanea

Guido Vitiello

Chissà se qualche editore avrà voglia di riesumare un romanzo dimenticato del giornalista e sovietologo Jean Marabini che nel 1971 provava a immaginare il 2021

    Se tutta la storia è storia contemporanea, figuriamoci la fantascienza. A metà gennaio Sellerio pubblicherà “Millenovecentottantaquattro” (così, tutto in lettere) in una nuova traduzione di Tommaso Pincio, segnalando nella presentazione le corde che il romanzo di Orwell fa risuonare per i lettori di oggi (la storia ridotta a ventaglio di “narrazioni”, le fake news come strumento di dominio, l’esaurimento di qualsiasi orizzonte di progresso). Nel frattempo, Liberilibri ha portato in Italia “Eccetera. Una commedia profetica” di Rose Macaulay, distopia britannica del 1918 su un governo iperpaternalistico che classifica la popolazione sulla base dell’intelligenza, discriminando gli stupidi – praticamente, il rovescio del film “Idiocracy”.

     

    Chissà se qualche editore avrà voglia di riscoprire, o forse è più corretto dire riesumare, un romanzo dimenticato del giornalista e sovietologo Jean Marabini, “An 2021, les enfants fous” (Plon), che nel 1971 provava a immaginare proprio l’anno in cui stiamo per entrare. Marabini, ammiratore di Raymond Aron e da questi ammirato, scriveva sulla scia dei timori scatenati dallo psicodramma del maggio 1968, e i figli impazziti del suo libro erano una metamorfosi di quelli dell’“immaginazione al potere”. Inutile dire che ne ha imbroccate ben poche, come si vede già nella “Cronologia dal 1968 al 2021” all’inizio del romanzo. Ma qualche corda sinistra risuona anche qui. Per esempio, per gestire un mondo demograficamente ingovernabile si segue la via cinese, un misto di tecnocrazia e socialismo affidato al sistema informatico Mao Tse-Tung II. Che proprio nel giorno in cui scrivo, 30 dicembre 2020, subisce il primo sabotaggio…