Foto Vincenzo Livieri - LaPresse 

Il Bi e il Ba

I pistoleri di Rete 4 orfani di Trump

Guido Vitiello

Con la batosta di Donald non perdono solo il protagonista del loro western mentale, vedono ingarbugliarsi anche la trama e le linee guida della sceneggiatura. Cosa faranno adesso i Liberali per Salvini?

Mi domando cosa faranno adesso le cheerleader della cheerleader, i proud boys del retequattrismo, insomma i miei amati Liberali per Salvini. Con la batosta di The Donald non perdono solo il protagonista del loro western mentale, vedono ingarbugliarsi anche la trama e le linee guida della sceneggiatura. E non parlo dei macrocliché che abbracciano tutto il genere del populist movie dall’estrema destra all’estrema sinistra – popolo contro élite, confini contro globalismo ecc. – parlo di quel sottogenere provinciale ispirato a Clint Eastwood che hanno coltivato narcisisticamente per anni.

 

La mistica dell’eroe duro e libertario, virilmente accoccolato sulle rive del mainstream con un mozzicone di sigaro all’angolo della bocca e l’aria spavalda di chi la sa più lunga di espertoni e giornaloni e sondaggioni; l’uomo vissuto (vissuto nei salotti di Rete 4, ndr) che conosce le periferie esasperate e i deserti rocciosi che si estendono fuori dalle Ztl; il pistolero a guardia dell’occidente che vuol dare una lezione di realtà alle mammolette della pussy generation, che storna da sé con gesto brusco d’impazienza le fisime da educande del politicamente corretto; lo sciamano che sa auscultare gli spiriti animali dei produttori, dei lavoratori autonomi, dei tartassati, della maggioranza oppressa dai burocrati…

 

Che cosa resta, di tutta questa paccottiglia mal importata e mal scimmiottata, se è l’America profonda a rigettare Trump e a lasciare orfane le sue cheerleader? Resta un poliziottesco italiano senza più neanche Giuliano Gemma, pronto per essere sottotitolato in russo o in ungherese.

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