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il bi e il ba

Sulle macerie della pandemia spunteranno nuovi nemici della democrazia

Guido Vitiello

Giuliano da Empoli ha detto: “Data la situazione nella maggior parte dei paesi europei – e la risposta caotica dei governi – non penso che l’attuale classe politica sopravvivrà a tutto questo. La vera domanda è cosa verrà dopo”

Dice: a ogni giorno la sua pena, c’è già la pandemia per tribolarsi, cosa aggiungi a fare altri pensieri cupi? Rispondo: e che ansia anticipatoria sarebbe se non anticipasse anche le ansie a venire, l’onda ancora invisibile che prende lentamente forma alle spalle di quella che già incombe? E comunque non è colpa mia, è stato Giuliano da Empoli che ha rimescolato i miei terrori weimariani con questo suo pensiero di martedì: “Data la situazione nella maggior parte dei paesi europei – e la risposta caotica dei governi – non penso che l’attuale classe politica sopravvivrà a tutto questo. La vera domanda è cosa verrà dopo”. Lo pensavo già, ma non volevo che qualcuno lo formulasse a voce alta, ecco tutto, ché a dar nome a certi demoni non li si scaccia: li si invoca. Da mesi mi assilla l’idea che sulle macerie della pandemia spunteranno nemici della democrazia di un ceppo più resistente.

 

Ci siamo cullati per un po’ nella credenza che la serietà fosse tornata di moda, sbaragliando i variopinti pagliacci della prima ondata del contagio populista. Ebbene, prevedo che la minaccia si ripresenterà in grisaglia, potendo far leva sulla percezione diffusa che il virus della cialtroneria si sia ormai propagato anche nelle cancellerie più austere. O forse a ispirarmi questi incubi è solo l’aria che aleggia in questa stanza del Bi e il Ba, ancora intrisa dei malumori dell’inquilino precedente. “I regimi autoritari si insediano conquistando il consenso con l’efficienza”, scriveva Massimo Bordin, e non è certo il caso dei rossogialli o dei gialloverdi. “Bisogna preoccuparsi di quello che verrà dopo costoro”.

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