Il bi e il ba

Sul Pd Saviano ha sbagliato metafora

Guido Vitiello

Visto lo stato di rarefazione del partito, più che "vapore acqueo" sarebbe stato meglio pescare le immagini nell’ambito dei gas

Hanno ragione quelli del Nazareno a mettere il broncio a Roberto Saviano, ma ha torto il vicesegretario Andrea Orlando a dire che lo scrittore ha sbagliato nello stile e nelle considerazioni; a rigore, definendo il Pd “vapore acqueo”, Saviano ha soltanto sbagliato metafora. Il vapore acqueo infatti, specie quando è saturo, ha una densità del tutto incompatibile con il Pd attuale, il cui stato di rarefazione culturale e politica avrebbe dovuto imporre allo scrittore di pescare le sue immagini nell’ambito dei gas. Non servono chissà quali esperimenti, basta giocare al piccolo chimico e analizzare sommariamente una singola molecola di Pd.

 

Per esempio, quest’ultimo manifesto elettorale diffuso l’altro ieri sui social network: “Non con chi distrugge, ma per chi protegge. Dalla parte delle persone”. Ad accompagnare la scritta c’è la fotografia di un anziano signore in un giardino fiorito che mette un cappello di paglia a una bambina. La buona notizia è che l’uomo non ha intenzione di distruggere la piccoletta, e per carità, è già qualcosa (parliamo pur sempre del testimonial di un partito che, a detta del principale alleato, “in Emilia Romagna toglieva alle famiglie i bambini con l’elettroshock per venderseli”). Ma hai voglia a far passare questo nulla semantico per tubi refrigeranti, non c’è modo di condensarlo in alcunché di politicamente significativo. Questo, oggi, è il Pd. Se proprio vogliamo leggerci qualcosa – una confessione involontaria, un lapsus freudiano – è l’immagine di un partito vecchio che, rottamati i figli quarantenni, vuol mettere il cappello sui nipoti.

Di più su questi argomenti: