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Calciatori in Porta a Milano

Redazione

C’è vita (residenziale) tra il Bosco Verticale e Gae Aulenti. La nuova meta di bomber & Co.

Per un calciatore è la cosa più semplice, anzi scontata, anzi quasi obbligata visti certi stipendi: andare in Porta. Ma in questo caso nell’espressione non c’è nulla di sportivo, semmai di residenziale. Perché la città attrae più della campagna, e la movida più del relax. E in questo caso il glamour conta più della sostanza. Dopo anni un po’ malinconici, in cui le due milanesi del calcio avevano perso smalto, e di conseguenza anche i loro gioielli brillavano meno nell’immaginario collettivo meneghino, oggi gli uomini del calcio tornano ad essere vip. Attraggono e si fanno attrarre dalla città. Valore aggiunto, come si dice. Così, se da tempo Paolo Maldini, storica bandiera rossonera, vive a Brera, la stessa zona scelta dall’ex Uomo Ragno nerazzurro Walter Zenga, che nonostante la distanza da Venezia, suo attuale club, mantiene la presenza in loco, e dall’ex bomber (sia sul campo che in discoteca) Bobo Vieri che oggi tira calci a Ibiza, adesso la porta che attira di più è quella Porta Nuova. E non solo per il rinnovamento immobiliare e architettonico. Ma anche perché il fatto che la zona è di gran moda.

 

E se il simbolo del capoluogo lombardo è divenuto il Bosco Verticale (miglior grattacielo al mondo nel 2015), a due passi da Gae Aulenti, ecco che qualche top player della Serie A non ha resistito al richiamo delle sirene e degli alberi. Così, oltre al rapper brasiliano Lorenzo Carvalho, unico ospite del building progettato dall’archistar di provata fede interista Stefano Boeri ad aprire la sua dimora alle telecamere, al banchiere Giovanni Gorno Tempini (ex Intesa Sanpaolo, ex Cdp e da due anni e mezzo presidente di Fondazione Fiera Milano, incarico che inizia a stargli stretto) e, si dice, alla showgirl e soubrette Lory Del Santo (si narra che abbia girato in loco alcune puntate della web series The Lady) oltre a tanti comuni mortali, in grado di staccare assegni milionari per aggiudicarsi gli originali appartamenti, hanno trovato casa qua alcune punte di diamante dell’Inter. Per la gioia dello stesso Boeri, infatti, soggiornano al Bosco Verticale – tantissimi appartamenti sono stati affittati, vista la difficoltà nella vendita – l’allenatore nerazzurro Luciano Spalletti e il calciatore Ivan Perisic; poi c’è Andrea Petagna, attaccante ex Atalanta ora in forza alla Spal.

 

Chi ha preferito adattare le proprie esigenze di relax familiari nelle meno vistose ma più ampie villette alle spalle della Torre Solaria, sempre zona Porta Nuova, è l’altro centrocampista dell’Inter Joao Mario e anche il talento sloveno di origine croata dell’Atalanta, con trascorsi a Palermo e Firenze, Josip Ilicic. Proprio il giocatore portoghese e il discontinuo trequartista balcanico sono gli ultimi acquisti, per restare in ambito calcistico, del quartiere Varesine-Garibaldi-Porta Nuova, costato oltre due miliardi di investimenti e oggi di proprietà degli emiri del Qatar. Il quartiere simbolo della rinascita milanese attira ovviamente, ma a sua volta l’arrivo delle star del pallone produce il benefico effetto, commerciale, di dare lustro e nuova pubblicità a queste residenze rimaste per anni invendute per l’eccessivo prezzo, così si diceva sul mercato, oscillante tra 1 e 1,5 milioni di euro. Ilicic, raccontano i bene informati, ha fatto questa scelta nonostante la “distanza” da Bergamo e da Zingonia, sede del centro sportivo del club di proprietà dell’immobiliarista Antonio Percassi (colui che ha portato a Milano brand quali Lego, Starbucks, Nike e così via) per vivere in una grande città e per permettere alla due figlie, gemelle, di giocare nella nuova Biblioteca degli alberi, che completa l’area immaginata quasi vent’anni fa dal gruppo Catella e che è oggi il terzo polmone verde della città: inaugurato lo scorso 27 ottobre dopo due anni di rinvii dal sindaco Beppe Sala e dell’assessore Pierfranco Maran.

 

Vita di quartiere, nel tempo libero, la fa Spalletti. Il mister oltre a girovagare spesso per piazza Gae Aulenti lo si ritrova molto spesso di buon mattino, soprattutto se l’Inter vince a fare colazione, in solitaria, all’Isola: il suo buen retiro preferito è il Momo, cafè d’ispirazione senegalese di piazza Minniti, dove nessuno lo avvicina per chiedergli autografi o selfie, accettando la tranquillità del momento. Ma non è l’unico contatto che l’allenatore toscano ha con lo storico quartiere milanese. C’è chi giura di averlo visto entrare in una lavanderia di via Borsieri, come un comune mortale, per consegnare (e poi ritirare) capi d’abbigliamento – il suo look è alquanto creativo e modaiolo. 
Assai meno girovago e più casalingo e schivo è Perisic. Il forte attaccante nerazzurro, infatti, difficilmente lo si vede per la città. Anche se più volte negli ultimi due anni è stato avvistato, assieme alla moglie Josipa, modella, passeggiare in piazza XXV Aprile tra le vetrine di Princi e quelli di Eataly Smeraldo. Sempre in zona Porta.

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