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Innovare in silenzio

Daniele Bonecchi

Accanto alle cattedrali della ricerca, c’è un mondo di piccole e medie imprese che fa da sé e bene

Milano sta scrivendo il manifesto dell’innovazione delle Pmi, a sua insaputa. Perché accanto alle cattedrali della ricerca c’è un mondo della tecnologia e dell’impresa che cresce a fari spenti. TransEnterix, ad esempio, è un’azienda americana che sviluppa sistemi di chirurgia robotica. Fondata nel 2006 a Morrisville, North Carolina, nell’area del Research Triangle Park, ha deciso di sviluppare il laboratorio di ricerca alla Bicocca. A settembre 2015, l’azienda ha acquisito la divisione di chirurgia robotica di Sofar, società farmaceutica italiana. Così TransEnterix è oggi un punto di riferimento a livello globale nel settore. “Milano offre possibilità per trovare le persone di talento, con le competenze e la formazione tecnica, per farle lavorare nel nostro centro di ricerca e sviluppo” spiega Walter Donders general, manager Europe di TransEnterix, che ha realizzato a Milano un sistema di robotica chirurgica grazie all’esperienza di uno studente del Politecnico. “I nostri ricercatori, tutti italiani, hanno un solido background nel settore sanitario e alla Bicocca abbiamo creato le infrastrutture necessarie. Abbiamo la possibilità di collaborare con le migliori strutture ospedaliere, con gli enti territoriali che ci aiutano. A Bicocca formiamo il nostro personale che viene da tutte le parti del mondo e sempre qui abbiamo realizzato la vetrina della nostra tecnologia creata a Milano”, conclude Donders che garantisce ogni anno all’azienda 10 milioni di dollari per la ricerca e la produzione di nuovi robot.

 

Poi ci sono le piccole imprese con un grande valore aggiunto. E’ il caso ad esempio della Midarex di Davide Erba – elettronica e informatica, sistemi automatici ben oltre la domotica – che in questi giorni ha acquisito la Ioteam aprendo le porte a 30 nuovi ricercatori. Obiettivo consolidare la collaborazione con colossi del calibro di Cisco Systems, Face-Alcatel, Pirelli Photonics, Arduino e tanti altri. Dopo essersi fatto le ossa con la città metropolitana, Paolo Tommasini (Business development manager) con la Safety21 si occupa di strumenti per il controllo della mobilità. Spiega: “La mission aziendale non è dare multe con autovelox e telecamere di controllo del traffico, ma ridurre il numero delle infrazioni. Non è un caso se buona parte dei proventi vengono impiegati nella formazione dei ragazzi che oggi, con scooter e city car, sono esposti a grandi rischi”. Anche questo è un settore innovativo destinato a crescere – quello del controllo della mobilità nei grandi centri urbani – nel quale le aziende sono chiamate a performance sempre più sofisticate. Innovazione e ricerca oggi, per Tommasini, si chiamano Titan, “una piattaforma unificata che renda fruibili in un unico linguaggio tutti i dati prodotti in termini di sicurezza stradale, dai tutor ai varchi di accesso cittadino, passando per la videosorveglianza e gli incroci semaforici”. Safety21 è infatti una società italiana di servizi tecnologici che offre agli enti pubblici ed alle forze di Polizia piattaforme avanzate e innovativi servizi di outsourcing per la sicurezza stradale. Poi c’è la scia del successo di Expo, che ha contaminato anche l’area a ridosso di Rho, verso Legnano e Magenta. E’ qui che Luigino Poli, ristoratore e vicepresidente di Apam (albergatoiri) che ha messo in rete 13 alberghi e 12 ristoranti del territorio, ha realizzato il portale prenotoio.com. “E’ un successo – spiega Poli – perché ha moltiplicato i contatti e non solo in rete, e ha mobilitato risorse importanti nella nostra area da parte di imprese e sponsor”.

 

Non è una novità che le imprese innovative italiane si concentrino nel milanese. Con 137 pmi innovative su 800 presenti nel paese, la città di Milano da sola pesa il 17% del totale nazionale, circa una su sei in Italia, secondo i numeri sempre puntuali della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Sono attive soprattutto nel settore della produzione software e consulenza informatica (29%) e consulenza gestionale (12%) ma anche nella ricerca e sviluppo (9%), commercio (5%) e pubblicità e ricerche di mercato (4%). Milano è prima con 147 imprese, di cui 137 in città. Roma è a debita distanza con con 62 Pmi (57 nel comune). La Camera di Commercio, con Innovhub, Azienda speciale per l’innovazione e la ricerca, offre alle imprese con forte vocazione innovativa un assesment gratuito. Spesso sono proprio le camere di commercio motore dell’innovazione. “Il progetto Industria 4.0 è andato avanti nel mondo delle piccole e medie imprese – spiega Giovanna Mavellia, segretario generale di Confcommercio Lombardia – grazie alla collaborazione delle Camere di commercio. Anche coi voucher digitali abbiamo ottenuto che le pmi accedessero al digital hub”. Per Giorgio Puppi, anche lui di Confcommercio, l’esperienza delle pmi è stata proficua “in particolare sul versante della cybersecurity, che ha propiziato un impegno trasversale di piccole imprese nei settori più diversi”. In questi giorni sono stati consegnati i riconoscimenti alle imprese 4.0, più dinamiche e innovative al teatro alla Scala. Una specie di “Ambrogino” dell’innovazione con 147 riconoscimenti. Tra loro Botta Packaging, una semplice ma prolifica azienda di imballaggi in cartone ondulato di Trezzano sul Naviglio: una family company da tre generazioni con una forte attenzione all’ambiente ed alla sostenibilità. Ma c’è anche chi non perde di vista l’export. In Brianza, a Cesano Maderno si sono inventati “Impresa domani” new tech e dintorni, per spingere le pmi verso i mercati internazionali. Partner dell’operazione l’Unione Artigiani di Milano e Monza-Brianza.

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