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GranMilano
Buon Natale sereno e “in sicurezza” ai milanesi (se si fidano)
Il sindaco Sala dice che le strade di Milano sono "piene di fascismo", ma la microcriminalità deborda e il senso d’insicurezza dei cittadini aumenta. Nel frattempo, la prefettura annuncia misure rassicuranti per il Capodanno in piazza Duomo e in altre zone sensibili
Uomo d’azione com’è, l’oratoria non è mai stata il suo forte. Può essere anche che si senta a fine mandato, con le pile un po’ scariche, e allora scivolare nella retorica – anche quella, in partenza, di sacrosanta valenza civile – può capitare. Il sindaco Beppe Sala non ha trovato la formula migliore, commemorando il 12 dicembre la strage di piazza Fontana, quando ha detto “le nostre strade sono ancora piene di fascismo”. Perché, l’oratoria non è il suo forte, ha voluto eccedere, e parlare non solo degli Anni di piombo ma dell’oggi: “Possiamo anche perderci nel definire questi nuovi fascismi che si vedono in giro, neofascismi, eccetera”. Così che per una volta persino Salvini ha avuto buon gioco: “Fascisti? Io le strade di Milano le vedo piene di maranza”.
E in effetti, la “minaccia” per i milanesi sta altrove. Solo negli ultimi due giorni sono state accoltellate due persone: un “giovane marocchino con precedenti per droga” alla Barona e un 18enne all’uscita da scuola a Sesto San Giovanni. Ma per evitare di farne un questione di provenienza sociale a senso unico: ieri sono stati arrestati due sedicenni “di buona famiglia” che hanno aggredito un senzatetto. Tutti ricordano la donna accoltellata in Gae Aulenti e il ragazzo ridotto in fin di vita nello stesso quartiere il mese scorso: Milano è diventata una città “al coltello”. Tutto questo non c’entra con la politica, anzi sì. Perché nel frattempo, mentre la microcriminalità deborda e il senso d’insicurezza dei cittadini aumenta – persino Veltroni oramai sa che la percezione di insicurezza “è” insicurezza – la recente diatriba sul possibile rimpasto in giunta si è arenato, tra le altre cose, proprio sulla casella dell’assessorato alla Sicurezza. Sul quale Azione aveva avanzato proposte operative, ma alla maggioranza sinistra-verdi che tiene nelle mani i destini della sindacatura sono sembrate troppo “di destra” (mettere più agenti nelle strade, telecamere: brr…). Così Beppe Sala si è tenuto la delega (nel frattempo l’assessore Franco Granelli è stato assolto da un assurdo processo) e nulla si muove; e anche l’esperimento di facciata voluto dal sindaco di Franco Gabrielli come “delegato alla Sicurezza” si è conclusa nel nulla nel febbraio scorso.
Nel frattempo la prefettura (vertice) annuncia misure rassicuranti per il Capodanno in piazza Duomo e in altre zone sensibili (lo scorso anno non le “zone rosse” non andò tutto bene) e nuovi presidi nelle stazioni e nei quartieri periferici. Mentre il vecchio “sceriffo” della destra, Riccardo De Corato, parla di “città più insicura d’Italia” e invoca telecamere, intelligenza artificiale e più agenti. No, Milano non è Gotham City, come ripete sempre Beppe Sala. Ma le strade piene di fascisti, anche no.