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il caso

La Statale di Milano si arrende agli studenti pro Palestina

Mentre il Senato accademico dell'Università di Firenze approva una mozione che chiede il cessate il fuoco a Gaza, la Statale rimanda l'Open Day a causa dell'occupazione in corso. Poche decine di facinorosi minacciano i diritti di tutti gli studenti e persino degli studenti futuri

Mentre l’Università di Firenze vive la sua giornata di ignominia con la stella di David incisa sulla porta di un docente da mani (insanguinate?) simili a quelle che facevano altrettanto nel Terzo Reich (tanto per dimostrare che il cedimento del Senato accademico che sotto pressione proPal ha approvato una mozione che chiede il cessate il fuoco a Gaza) l’Università Statale di Milano si limita, con una cedevolezza già più volte esibita, ad alzare bandiera bianca. E ad arrendersi a chi non solo senza legittimità occupa cortili e corridoi, ma lede i diritti di tutti gli studenti e persino degli studenti futuri. Con uno scarno comunicato – “A causa dell'occupazione in corso, l’Università Statale di Milano rimanda l’Open Day, previsto inizialmente per sabato 25 maggio, a sabato 22 giugno 2024” – l’ateneo ha dimostrato di non essere in controllo della situazione e di non essere in grado di garantire un evento programmato (i manifesti di invito all’Open Day di Festa del Perdono sono ben visibili in città) cedendo a poche decine di facinorosi. I quali, tra l’altro, oltre a imbrattare di scritte offensive i muri, si esibiscono in numeri di violenza persino grotteschi: martedì un pestaggio tra acampados ed esponenti di Lotta comunista. Come se l’università fosse un “loro territorio” di conquista e non uno spazio di tutti.

 

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