Santa Maria del Fonte è minacciata "da iniziative che sembrano non tener conto della tutela ambientale e del paesaggio", scrivono i prelati. La minaccia è un progetto per un’ampia zona industriale "a soli 500 metri circa di distanza dal Santuario"
Si parla molto nell’area lombarda (ne ha dato conto di recente GranMilano) del necessario sviluppo di nuovi siti industriali e di nuovi hub per la logistica: opere cruciali per l’economia ma divisive dal punto di vista ambientale. Si tratta di operare scelte di grande impatto sociale, economico e paesaggistico. Scelte difficili. Ma questa volta, a giudicare dalla netta presa di posizione addirittura da parte dei vescovi lombardi, il rischio di sbagliare obiettivo sconfina addirittura nel sacro. Ieri la Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza episcopale lombarda ha diffuso una preoccupata “nota” a proposito del futuro dell’area – agricola, e uno dei pochi paesaggi iconici rimasti della Bassa Bergamasca – intorno al santuario di Santa Maria del Fonte, a tutti noto come “il santuario di Caravaggio”.
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