Mariastella Gelmini - foto Ansa

Gran Milano

Bombardare la giunta. Azione in pressing su Sala: serve cambiare passo

Dario Bonecchi

La grana maggiore per i turbamenti della maggioranza di Beppe Sala arriva, a sorpresa, dal centro. Calenda parla di una città "abbandonata", mentre Mariastella Gelmini chiede che si faccia di più sul tema della sicurezza, della casa e delle periferie

Inverno gelido per Beppe Sala, alle prese coi turbamenti della sua maggioranza. Non c’è solo l’opposizione (guidata ogni lunedì da Salvini, dunque un po’ sguaiata) a sparare o Carlo Monguzzi, molto ridimensionato leader dei verdi con i suoi ritornelli ecologisti. La grana maggiore, a sorpresa, viene dal centro. Il primo a mandare un segnale è stato Carlo Calenda che ha parlato di città “abbandonata”. A Milano, ha detto, “una cosa mi preoccupa: noi abbiamo appoggiato convintamente Sala, ma il secondo mandato è più debole del primo. C’è la sensazione di una giunta molto debole, Milano è abbandonata ed è pericoloso. È importante concentrarsi sul miglioramento dell’attività della giunta, è molto lacunosa”. Sulla stessa lunghezza d’onda di Calenda c’è il recenteb attivismo di Mariastella Gelmini che ha iniziato un tour delle periferie coi consiglieri comunali e di municipio di Azione, per raddrizzare una giunta che a molti sembra abbarbicata attorno al centro storico. “La Giunta Sala – ha spiegato Gelmini – deve fare di più sul tema della sicurezza, della casa e delle periferie, c’è una parte di città in netta sofferenza. Non possiamo lasciare questi temi alla destra”. Ancora: “In questo momento ci sono due Milano. La città che corre, competitiva, e la Milano che ha gravi criticità e che non deve essere lasciata sola. La presenza di Azione con i nostri consiglieri in questi territori sta a significare che vogliamo incalzare la giunta Sala rispetto alla soluzione di questi problemi. È chiaro che sono problemi che esistono da tanti anni, ma serve un cambio di passo netto”.
 

Certo lo skyline di Milano è entrato nell’immaginario collettivo e la città è diventata più attrattiva grazie anche a 9 milioni di turisti, ma la stessa cosa non si può dire per l’abitare di chi vive e lavora a Milano. I costi delle case, anche in affitto, sono irraggiungibili per i ceti popolari e per larga parte del ceto medio. Occorre un cambiamento radicale, e spiega Gelmini che dentro Azione si pensa che anche i privati impegnati nella rigenerazione urbana possano dare un contributo per riequilibrare la residenza in favore di chi ha più difficoltà. C’è poi il tema sicurezza che è stato trascurato a lungo, lo stesso prefetto Gabrielli, incaricato da Sala, ha ammesso che l’aumento verticale dei reati predatori (scippi, furti, aggressioni) è dovuto, in larga misura, alla città che ha cambiato pelle. Se l’economia, in particolare il commercio, è cresciuta, questo ha però coinciso con la crescita dei reati di strada e l’aumento della insicurezza dei cittadini. Anche perché, vero convitato di pietra, la situazione giovanile nelle periferie è fuori controllo. “Occorre una presenza capillare delle Forze dell’ordine (polizia, carabinieri) e al tempo stesso la Polizia locale – completamente sparita dai quartieri – deve riconquistare la fiducia dei cittadini”, conclude Gelmini. Sui problemi di Milano, con Azione, la parlamentare e consigliera comunale Giulia Pastorella, Carmine Pacente, anche lui in Consiglio e Francesco Ascioti segretario cittadino, terrà lunedì prossimo una conferenza stampa.

Di più su questi argomenti: