La copertina del Foglio Review raccontata da Gianluca Folì

Gaia Montanaro

L'illustratore che l'ha disegnata ci presenta "Giungla”, la cover del nuovo numero del magazine del Foglio, in edicola da sabato 25 marzo

È la rinascita al centro della nuova cover del Figlio Review. Quella illustrata da Gianluca Folì, artista romano classe 1978, ha le sembianze di una donna avvolta da una natura rigogliosa e al massimo della propria espressione primaverile. Piante e animali le si approssimano, sorprendendo nelle proporzioni e nelle gerarchie. Arriva inaspettata la rinascita e si mostra in tutta la sua cangiante espressività.

 

Qual è stato il processo creativo che l’ha portata a illustrare la cover del Foglio Review, “Giungla”?

Si chiedeva di creare un’immagine che parlasse della "rinascita" in questo particolare momento storico. L’ostacolo per me è stato superare ogni tipo di cliché́ che parlasse in modo diretto del tema principale e al contempo che riuscisse a farlo con altri dettagli visivi presenti nella composizione. L’intuizione di focalizzare la mia illustrazione sul messaggio della Primavera come Rinascita di ogni forma vivente, mi ha convinto immediatamente dandomi modo di elaborare una visione intima e personale slegata quindi da qualsivoglia sovrastruttura pre-concettuale.

 

Si è immaginato una storia che coinvolge la donna in copertina, una vicenda che precede o segue la sua illustrazione?

In ogni mia illustrazione vi è sempre il tentativo di scoprire “cosa c’è stato” e “cosa ci sarà̀”. Questo per me è necessario per fermare in una sola immagine un concetto, un sapore, un’intuizione che schiuda quel mondo con le sue regole e la sua logica ma al contempo che stimoli l’osservatore a porsi alcune domande o quantomeno ad incuriosire. Ad esempio, la ragazza in copertina è circondata da piante più̀ grandi di lei ma sia i fiori che gli animali intorno hanno proporzioni diverse, non in linea con le nostre regole.

 

Come è avvenuta la scelta della palette cromatica per l’illustrazione? È subordinata alla composizione e al disegno o avviene di pari passo?

Un soggetto come questo ha bisogno di una progettazione formale ed estetica che richiami il senso del caotico tipico di una giungla e di una robusta struttura narrativa. Segno e colore quindi nascono insieme ma mentre la forma riesce con pochi tratti, il colore va ricercato da prima con toni neutri/grigi che regolano il contrasto fra gli elementi illustrati dando ritmo e accompagnamento, poi sostituiti con tinte e nuance definitive.

 

Quali sono i suoi riferimenti artistici e i modelli da cui trae ispirazione per il suo lavoro?

Ho avuto una formazione classica studiando per anni la storia dell’arte che si è ben mescolata nella cultura pop degli ultimi trent’anni quindi direi che trovare l’inizio di chi mi ha influenzato è arduo. Da un po’ di anni a questa parte ho iniziato a studiare a fondo i miei stessi lavori per capire quali percorsi abbandonare e quali sviluppare meglio. Quando prendo una boccata d’aria guardo soprattutto scultura, architettura, design e videogame.

 

Nei lavori editoriali (per riviste, libri o giornali), le illustrazioni che ruolo giocano? Sono complementari alla parola scritta, aggiungono significati, mostrano possibili nuove angolazioni (o altro)?

Ho da sempre l’impressione che le illustrazioni offrano ad ogni testo il privilegio di un nuovo punto di vista sullo stesso argomento trattato con le parole. Possono alleggerire un articolo che tratta temi pesanti o, al contrario, drammatizzare e arricchire un testo superficiale. In fondo l’illustratore e il giornalista trattano con due alfabeti differenti lo stesso argomento. Per me le immagini e testi insieme possono, se sapientemente progettati, trasformare semplici pagine, semplici libri e riviste in oggetti d’arte e di design al di là del contenuto stesso.

 

Ci sono dei temi che le stanno particolarmente a cuore raccontare?

Mi piace raccontare di persone e quotidianità̀ onirica, l’elemento che non ti aspetti che rompe la noia della vita. Ma essendo un illustratore che ama disegnare, tengo sempre aperte tutte le possibilità narrative che mi possano sfidare e far crescere.

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