Festa dell'ottimismo
Gipi: "La libertà dell'artista e il coraggio di non semplificare"
Il fumettista e scrittore riflette sul ruolo dell'artista in un presente che pretende certezze e opinioni nette e respinge l'idea di una missione civile dell'arte: "Mi sento inutile in questo mondo"
“Mi sento inutile in questo mondo” dice Gianni "Gipi" Pacinotti dialogando con Annalena Benini alla Festa del Foglio a Firenze. Il fumettista e scrittore riflette sul ruolo dell’artista in un presente che pretende certezze e opinioni nette e respinge l’idea di una missione civile dell’arte. Dopo gli anni della satira e dell’indignazione, Gipi racconta il bisogno di lentezza, di tempo per capire e trasformare le emozioni in storie.
Parla della crudeltà e della superficialità dei social, della reputazione come nuovo campo di battaglia, e del contrappasso di chi un tempo ha partecipato alla gogna. Oggi, scrivere per lui è un atto più complesso e necessario: un modo per restare onesto, per non semplificare. E quando Annalena Benini gli chiede se esista un limite alla libertà creativa, la risposta è secca, definitiva: “No”.