Festa dell'Ottimismo

Crosetto: "Per avere la pace toccherà a noi aiutare la Russia a uscire dall'economia di guerra"

Il ministro della Difesa intervistato durante l'evento del Foglio: "Salvare Gaza dalla ripresa della guerra. Ridare forza all'Onu". E sul disimpegno americano in Europa: "Ora dobbiamo imparare a camminare con le nostre gambe"

Redazione

"Da oggi per Gaza stiamo parlando di coltivare la speranza, e penso che ogni nazione democratica abbia il dovere di fare la sua parte. L'Italia sarà sicuramente presente, abbiamo il dovere di fare di tutto perchè non riprenda la guerra che fortunatamente sta cessando", dice il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervistato da Giulia Pompili durante la Festa dell'Ottimismo a Firenze. Per ottenere questo risultato, dice Crosetto, "E' necessario il coinvolgimento di tutto il mondo, e serve ridare forza alle organizzazioni internazionali, a partire dall'Onu, perché la Nato resta vista come un'organizzazione internazionale di parte".

 

Crosetto parla anche di Trump e del suo rapporto altalenante con l'Europa. "Il presidente americano - dice il ministro - non è il terremoto, ma il sismografo". Fuor di metafora Crosetto spiega: "Non è Trump che determinerà lo scontro, Trump ci dà l'avviso di ciò che succederà. Si deciderà nei prossimi anni la nazione che guiderà il mondo in questo secolo tra Usa e Cina. In questo scontro gli usa si disinteresseranno non so fino a che punto di quello che accade in Europa perchè saranno concentrati sullo scontro con la Cina. Ciò significa che l'Europa dovrà iniziare a camminare sulle sue gambe e a proteggersi con le sue forze". Ma Crosetto sull'Europa ha anche altro da dire. "Io non penso sia necessario diventare una federazione, e però se le nazioni europee non rinunciano alla loro sovranità in alcune materie sono morte, ci sono ventisette difese che approcciano i problemi della difesa in ventisette modi diversi e che non si scambiano informazioni". 

 

Crosetto parla anche dell'altra guerra, quella tra Russia e Ucraina, quella che contribuisce a motivare il riarmo. Dei passi necessari per la pace, e delle paure dei paesi dell'Est. "Oggi - dice il ministro - l'economia russa è per il 50 per cento convertita a un'economia di guerra. Ci sono milioni di russi tra reclute e riservisti. Se Putin interrompesse la guerra in Ucraina, il giorno dopo scoppia la pace. Ma chi paga i soldati? E cosa fanno le aziende che adesso producono armi?". Dopo la domanda retorica Crosetto prosegue: "È per certi versi la stessa condizione che abbiamo avuto in Italia e Germania dopo I guerra mondiale, quando centinaia di migliaia di reduci si sono sentiti abbandonati e hanno creato le condizioni per il nazismo e fascismo. Se Putin interrompesse la guerra tout court, si troverebbe in una situazione economica e sociale che non sarebbe in grado di governare". Dunque il ministro conclude così il suo ragionamento: "Se vogliamo risolvere la crisi in Ucraina dobbiamo guardarla da tutte le angolazioni, quella ucraina e quella russa: per assurdo, toccherà a noi guidare la possibilità della Russia di riconvertirsi in una economia di pace. Se non lo facciamo, e lasciamo l'animale chiuso all'angolo, lasciando continuare il reclutamento, le morti sul fronte, l'aumento della produzione, alla fine se uno pensa di non avere altra via per rapportarsi con l'occidente se non con la forza, allora il momento di attaccarlo è il prima possibile, prima che si formi una capacità propria difensiva. E questa è la paura di tutti i paesi dell'Est, dove il tema non è 'se' la Russia li attaccherà, ma 'quando'".

 

Crosetto ha infine parlato di guerra ibrida: "La guerra ibrida è in corso ogni giorno, i cyberattacchi sono centinaia al giorno. La guerra cognitiva è in corso. Ci stiamo muovendo come Difesa per fare un 'Centro di guerra ibrida', ci limitiamo a difenderci perchè le norme non ci consentono di fare altro. Io trovo surreale e totalmente assurdo che se ci invadessero con un aereo, una nave o un carrarmato potremmo rispondere allo stesso modo, se invece ci aggrediscono dal punto di vista cyber no. Se prendi botte senza reagire, senza restituire l'attacco, non hai possibilità di vincere. Serve un'evoluzione di mentalità e di normativa che ci consenta di rispondere".

Di più su questi argomenti: