Festa dell'innovazione
La crisi del cinema italiano e il ruolo dell'AI. Parla Luca Guadagnino
Il regista racconta il film di cui ha appena terminato le riprese e quello che è appena entrato nella sua prima fase di scrittura. Chiacchiere cinematografiche attorno agli scioperi di Los Angeles, all'impatto dell'AI, al declino dell'Italia nel settore
Luca Guadagnino, in collegamento Alla Festa dell'Innovazione del Foglio, in collegamento, ha partecipato anche Luca Guadagnino. Il regista di "Challengers", "Queer", ha appena terminato le riprese di "After the Hunt", un film che racconta le lotte culturali che attraversano le università americane. E ha già in cantiere un altro lavoro: un film su Sam Altman, fondatore di Open Ai, e sullo sviluppo dell'intelligenza artificiale. Il progetto è agli inizi - è all'opera il brillante sceneggiatore Simon Rich - e racconta la crescita incredibilmente rapida dell'intelligenza artificiale e la crezione della società Open AI. In questo contesto si inserisce la parabola di Sam Altman. "E' un esempio perfetto dell'etica della Silicon Villey", racconta il regista intervistato da Michele Masneri, un luogo in cui la spinta propulsiva all'innovazione spesso divora anche i rapporti tra gli esseri umani, e fa il paio proprio con "After the Hunt". "Due film che sono lo specchio l'uno dell'altro": in uno è rappresentato il grande fermento che ha animato la società americana, e in modo privilegiato le università, dalla fine del primo mandato di Trump, che ha portato a mettere al centro i temi dell'inclusione e dei diritti civili, "l'applicazione pratica, nella vita quotidiana, di visioni politiche", mentre il secondo mostra "la totale mancanza di etica nel progresso scientifico".
Luca Guadagnino lavora molto a Los Angeles, che due anni fa è stata scossa dalle proteste dei lavoratori del cinema, legate anche al ruolo dell'AI nella produzione dei film. "L'AI può essere strumento utile, si pensi a molte applicazioni che riguardano i contributi sonori, che vengono utilizzate da almeno otto - nove anni, senza che nessuno lo sappia. In questo senso l'intelligenza artificiale aiuta a perfezionare il lavoro. Altra cosa è dire: facciamo un film con un programmatore che chiede al computer di creare la versione migliore di un film già fatto, un nuovo Spiderman o Anora. La somma degli ingredienti che si mescolano per fare un film è di una tale ricchezza da essere difficilmente replicabile. E' anche vero che molti film che vediamo sembrano così di plastica, che forse quelli con l'AI sarebbero anche meglio".
Quanto al cinema italiano, il dibattito degli ultimi mesi si è focalizzato sull'efficacia del modello del tax credit e su una presunta crisi di identità. "Nel mio studio ho una foto di Mastroianni, che era quintessenzialmente italiano con quella sua stupenda indolenza alla romana", racconta Luca Guadagnino. Il nostro cinema, però, ha perso la capacità di incidere sugli immaginari globali, come faceva una volta. "Il cinema italiano anni '50-'60 ha influenzato quello di tutto il mondo, ora non è più in grado e le ragioni sono molte". Quanto al tax credit, il problema segnalato dal cineasta risiede nella mancata continuità che ha caratterizzato gli interventi normativi, e che avrebbe potuto creare un circolo virtuoso, sia a livello locale, sia internazionale. "In Gran Bretagna, dal '96, il cinema è stato un punto chiave dell'industria, ed è successo perché la legge non è stata cambiata, ma si è solo affinata e perfezionata", e dal 2021, l'industria cinematografica britannica, grazie alla solidità dello strumento del tax credit, ha generato 17 miliardi di valore lordo. "C'è una profonda miopia nel dire che quelli del tax credit sono soldi dei cittadini che vanno a registi privilegiati, perché una produzione che investe sul territorio italiano crea ricchezza".
Insomma, "Make cinecittà great again?" "Cinecittà non è l'Italia", chiarisce Guadagnino, è una delle cose che potrebbe far parte di quest'industria, "ma non è il cinema italiano nella sua interezza"


sabato 7 giugno
Chi sarà con noi a Venezia alla Festa dell'Innovazione 2025
