Festa dell'innovazione
Colao: "L'Europa è in ritardo sull'Innovazione. Starlink? Oggi ne abbiamo bisogno"
"Dopo il rapporto Draghi qualcosa lentamente si muove", dice l'ex ministro. "C'è un problema culturale, troppe norme. Basta vedere quello che è successo con l'AI"
"L'Europa, intesa come continente e non solo come Unione europea, è in ritardo. Lo sappiamo tutti". Vittorio Colao, ex ministro dell'Innovazione nel governo Draghi, interviene alla Festa del Foglio a Venezia, intervistato da Stefano Cingolani. Colao si riferisce all'innovazione e alla competitività del nostro continente, rispetto a Cina e Stati Uniti che corrono più veloci, "C'è un tema culturale sicuramente, questo approccio alla normazione, alla regolamentazione e alla discussione. Basta vedere quello che è successo sull'Intelligenza artificiale", dice l'ex ministro. "Ma se guardo a quello che è successo dopo il rapporto Draghi, l'Europa si sta muovendo, Magari lentamente, ma si sta muovendo". Un esempio è l'impegno sul supercomputing, un altro è il tentativo di semplificare le norme sull'Ai.
Tuttavia, aggiunge Colao, i piccoli passi fatti dall'Europa si scontrano troppo stesso con la lentezza dei singoli paesi, "con la resistenza degli stati membri" nell'adottare certi provvedimenti: "Questo sta diventando un problema". E riguarda anche l'Italia, proprio a proposito di Intelligenza artificiale. "Nel momento in cui giustamente la premier Meloni dice che dobbiamo rimuovere le barriere, cioè le leggi europee che complicano la vita, l'Italia con orgoglio si vanta di essere il primo paese ad avere una legge sull''AI". Ma a guardar bene, ecco la contraddizione. "E' una legge incoerente con L'AI act europeo e anche discutibile quando dice che i professionisti non devono usare le Ai, se non in certi modi. Aggiunge insomma nuova complessità", frenando le potenzialità dello strumento e le sue applicazioni. E in tutto questo, "l'opposizione presenta 400 emendamenti, per complicare ancora di più le cose: non è quindi un problema di destra o sinistra".
Su Starlink, i satelliti di Elon Musk, l'ex ministro dice: "Ci servono? Oggi probabilmente sì, abbiamo bisogno di costellazioni satellitari a bassa quota. Non fosse altro per applicazioni militari. C'è un progetto europeo che sta andando troppo piano. Dobbiamo cambiare le norme europee di regolazione dello spazio", che rendono lo sviluppo molto lento. "Solo allora possiamo cercare di accelerare sul serio su Iris2" (il progetto Ue sui satelliti).


sabato 7 giugno
Chi sarà con noi a Venezia alla Festa dell'Innovazione 2025
