Festa dell'Innovazione
"L'Italia che rifiuta Starlink resta indietro". La versione di Andrea Stroppa
"La lite fra Elon e Trump? Vi appassiona, ma il nostro paese dovrebbe preoccuparsi per l'innovazione che non c'è. A partire dall'industria dei droni". Parla il referente di Elon Musk in Italia
Ammiratore di Donald Trump, interlocutore diretto di Elon Musk, protagonista silenzioso ma strategico nei rapporti tra tecnologia americana e istituzioni italiane. Intervistato da Salvatore Merlo, alla Festa dell'Innovazione a Venezia, Andrea Stroppa ci dice cosa ne pensa della coppia Musk – Trump, “due persone che stanno cambiando il mondo. Anche nelle frizioni”. Un’intesa che sembrava granitica e invece è durata appena quattro mesi. “Trump è un politico, sa che serve il compromesso con il congresso. Musk è un uomo di tecnologia, quindi non ha questa flessibilità mentale”.
Una rottura, quella tra i due, che ha colto di sorpresa per la sua rapidità. “Tra persone si litiga, ci si chiarisce”, dice l'imprenditore con tono pacato. Ma se in America la politica si intreccia con le visioni imprenditoriali, in Italia la questione assume sfumature ancora più paradossali. “Capisco che questo argomento sia appassionante per un sabato pomeriggio, però leggendo qui la parola ‘innovazione’ e vedendo a che punto è l’Italia, mi preoccuperei molto di più di quel che succede da noi”.
L’attenzione si sposta su Starlink, la costellazione satellitare che può rivoluzionare la connettività, soprattutto nelle aree più isolate. Eppure, nonostante il suo potenziale, l’Italia sembra voltarle le spalle. “Serve all’Italia Starlink. Perderlo è un errore: rischiamo di rinunciare a una tecnologia che servirà e serve già. Le esigenze operative non possono essere più rimandate”. La tecnologia c’è, le occasioni anche. Manca però un ecosistema in grado di accoglierle. “L’Italia non ha un’azienda che fa droni. Siamo fortunati perché se succede qualcosa, gli Stati Uniti ci proteggono. Ma è una situazione precaria”. E ancora: “È il coraggio di un imprenditore come Musk, a cui non siamo abituati. Ce li avevamo, oggi è più difficile individuarli”.
Il cortocircuito è evidente anche a livello istituzionale. “Mi ha chiamato pochi giorni fa il presidente di una regione: fibra mai arrivata, strade divelte. Ci chiedeva se potevamo risolvere la situazione. Purtroppo no: le regole sono create per far partecipare solo due soggetti, che nel lungo termine non saranno più sul mercato. Il loro modo di fare impresa non è più sostenibile”. Una scelta politica, certo, ma anche un sintomo di una miopia strutturale: “Così l’Italia diventa poco attraente dal punto di vista tecnologico. Non è un problema per Starlink, è un problema per l’Italia. È un’emergenza continua”.
Nel confronto internazionale, la distanza è ancora più netta. “In Germania si fanno i contratti e basta. In Italia diventano oggetto di polemica. Le esigenze richiedono tecnologie: se servono, si usano. Azienda americana o no”. E sul ruolo del governo italiano? “La presidente del Consiglio è molto capace, anche molti ministri. Su alcuni dossier, però, c’è un problema evidente: un’industria non competitiva, anche perché il sostegno pubblico è marginale. Mi dispiace, perché il potenziale c’è”. La Lega sostiene la tecnologia di Musk? È ideologia o pragmatismo? “Un paio di persone viaggiano molto negli Stati Uniti, hanno visto cosa c’è sul mercato: o Starlink o nient’altro. E molti che tifano per Eutelsat non sanno che i loro satelliti sono stati lanciati dai russi, con hardware asiatico: enormi problemi strategici e di sicurezza”.
Il bilancio, tra entusiasmo e amarezza, è netto. “L’Italia ha capacità per fare cose importanti, ma in alcune posizioni strategiche non ci sono figure adatte. Servirebbe un’industria dei droni, investimenti nella robotica. Tra dieci anni una persona su tre avrà più di 65 anni. O apriamo all’immigrazione o investiamo nei robot. O entrambi. Ma se vogliamo riprendere a crescere, dobbiamo tornare a fare industria. E oggi la percezione di questa urgenza non è per niente chiara”.


sabato 7 giugno
Chi sarà con noi a Venezia alla Festa dell'Innovazione 2025
