Editoriali

Salvini vuole equiparare i reati dei minorenni a quelli dei maggiorenni: pessima idea

Redazione

L’idea che inserire le pene sia il modo per ridurre i reati è molto diffusa ma è sostanzialmente falsa. Inoltre secondo la Costituzione le pene dovrebbero essere rieducative, il che è particolarmente fondato quando il condannato è minorenne

Matteo Salvini ha presentato, per ora in una conferenza stampa e non ancora in Parlamento, una proposta di legge che equipara i reati commessi dai minorenni a quelli dei maggiorenni. Giustifica questa ipotesi con la dimensione dei reati commessi da minori (ha parlato di 44 mila in un anno) e fa riferimento soprattutto ai reati di sangue di cui ha parlato la cronaca di questi mesi. In primo luogo bisognerebbe capire qual è davvero la dinamica dei reati minorili e la loro incidenza sul totale, che sfiora i 2 milioni, il che riduce a circa il 2 per cento il peso di quella minorile, senza contare che un conto è guidare una bicicletta senza casco e un altro accoltellare una persona. In generale è sempre efficace dal punto di vista della propaganda politica denunciare la gravità di fatti che suscitano interesse e chiedere un aumento della repressione. Ma tutto ciò serve davvero a qualcosa? L’idea che inserire le pene sia il modo per ridurre i reati è molto diffusa ma è sostanzialmente falsa, e questo vale anche in questo caso.

 

Inoltre c’è la questione della funzione delle pene, che secondo la Costituzione dovrebbero essere rieducative, il che è particolarmente fondato quando il condannato è minorenne. Purtroppo la situazione degli istituti di pena riservati ai minori, i cosiddetti riformatori, non è molto migliore di quella delle carceri riservate agli adulti.

 

Descrivere una gioventù “bruciata”, dedita al crimine e alla violenza, è un errore di fatto e esprime un atteggiamento che ha un contenuto esattamente opposto a quello educativo che sarebbe necessario. La politica, cioè la democrazia, già fatica a dialogare con i giovani, come dimostra anche lai loro scarsissima partecipazione al voto, mostrare un volto feroce non può che peggiorare la situazione. Può darsi che l’attuale legislazione presenti lacune e tolleranze eccessive nei confronti di alcuni reati particolarmente violenti e forse su questo si può riflettere, ma in generale un atteggiamento punitivo finisce solo col sollecitare spiriti securitari, l’esatto contrario di quel che serve oggi.   

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