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La saggia decisione della corte d'Appello di Milano sugli atti di nascita dei figli con due mamme

Redazione

Sulle trascrizioni degli atti di nascita non decide il Comune ma solo la legge. La tesi della supplenza istituzionale non produce altro che conflitto e disordine 

La corte d’Appello di Milano ha ribaltato la decisione dei giudici di primo grado che avevano dichiarato legittime le trascrizioni degli atti di nascita dei figli di coppie di donne che avevano utilizzato la fecondazione assistita all’estero. La corte ha stabilito che la materia non spetta al Comune o al tribunale, ma che può essere regolata soltanto da “un intervento del legislatore (…) unico soggetto capace di operare un articolato disegno normativo idoneo a declinare in modo corretto i diritti dei soggetti coinvolti”. Al di là del merito, che pure ha ovviamente il suo rilievo, è importante che il tribunale abbia scelto di chiarire in modo assolutamente esplicito che ogni istituzione deve esercitare i poteri che le spettano, senza invadere il campo in cui l’autorità di decidere spetta ad altre istituzioni. La tesi della “supplenza” istituzionale, secondo la quale se si ritiene che manchi una norma chi ne vorrebbe una che non esiste ha il dritto di crearla e applicarla, è la base di una confusione istituzionale che produce solo conflitti di competenze e non è in grado di dare ordine ma solo disordine.


Inoltre c’è la questione della fecondazione assistita, che in Italia non è consentita e che invece atti dei Comuni o sentenze della magistratura tendono a far accettare scavalcando o addirittura contraddicendo l’orientamento del Parlamento. Per le coppie omogenitoriali resta la strada dell’adozione, che richiede una procedura complessa che risponde all’esigenza di garantire al meglio i diritti dei minori, come per altro accade anche per le coppie eterosessuali. Trovare un equilibrato bilanciamento dei legittimi interessi è compito del legislatore, come ribadisce la sentenza della corte d’Appello milanese. Sembrerebbe un’ovvietà, ma  ribadirlo con adamantina chiarezza è stata una scelta oculata e di buon senso, che va apprezzata nel suo valore intrinseco e anche come monito per il futuro.

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