Il provvedimento giudiziario

“I vaccini alterano il Dna”? Tutte le bugie della giudice no vax di Firenze

Ermes Antonucci

Intervistato dal Foglio, Guido Rasi (ex direttore dell’agenzia europea del farmaco) smonta le bestialità scientifiche scritte dalla giudice del tribunale civile fiorentino che ha reintegrato una psicologa sospesa perché non in regola con l’obbligo vaccinale

"Una montagna di bugie grossolane, facilmente smascherabili da chiunque lavori in un laboratorio, da tecnici, da scienziati. Verrebbe da sorridere, ma come cittadino provo un senso di grande disagio e anche di preoccupazione di fronte a un giudice capace di arrivare a conclusioni così in contrasto con le evidenze scientifiche, e quindi un giudice non in grado di discernere tra fonti attendibili e fonti non attendibili”. Intervistato dal Foglio, non usa mezze parole Guido Rasi, professore di Microbiologia dell’Università Tor Vergata, già direttore dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, nel commentare le frasi contenute nel decreto d’urgenza con cui una giudice del tribunale civile di Firenze ha reintegrato una psicologa toscana che otto mesi fa era stata sospesa dall’ordine professionale regionale perché non in regola con l’obbligo vaccinale. Nel provvedimento d’urgenza (che non è una sentenza, la  vicenda sarà decisa nel merito a settembre), la giudice Susanna Zanda afferma che i vaccini (definiti “sieri”, riprendendo un linguaggio caro ai no vax) sono “sperimentali”, “talmente invasivi da insinuarsi nel Dna alterandolo in un modo che potrebbe risultare irreversibile”, e sostiene che starebbero producendo un effetto opposto a quanto preventivato, cioè “un dilagare del contagio con la formazione di molteplici varianti virali e il prevalere numerico delle infezioni e decessi proprio tra i soggetti vaccinati con tre dosi”.

 

Una serie di bestialità scientifiche, come conferma Rasi. Si parte dalla capacità del vaccino di alterare il Dna: “Una cosa completamente falsa – afferma l’ex direttore dell’Ema – Per chi conosce un minimo di nozioni di base della biochimica sa che è una cosa che non può tecnicamente avvenire”. Da respingere con forza anche l’uso del termine “siero”: “Non stiamo usando sieri. Il siero è assimilabile a ciò che verrebbe usato attraverso il plasma dei guariti. Il vaccino è l’antitesi del siero”, spiega Rasi.

 

Altra bufala scritta dalla giudice Zanda: i vaccini, e i loro componenti, sarebbero coperti “non solo da segreto industriale ma anche, incomprensibilmente, da segreto militare”, dunque non sarebbe possibile esprimere un consenso informato. “I vaccini – replica Rasi, alzando la voce di un tono – sono noti fino all’ultima molecola. Tra l’altro, essendo vaccini biotecnologici è ancora più facile controllare quali siano i componenti. Se uno va sul sito dell’Ema trova pubblicati in 21 lingue i rapporti che descrivono la composizione dei vaccini fino all’ultima molecola”.

 

Nel provvedimento, la giudice Zanda sostiene anche che i vaccini abbiano “già causato nel breve termine migliaia di decessi ed eventi avversi gravi”. “I vaccini hanno determinato una situazione esattamente opposta”, afferma Rasi: “Hanno causato rarissimi decessi e un numero di eventi avversi gravi irrisorio rispetto all’uso di miliardi di dosi e alle vite che hanno salvato e ai danni che hanno prevenuto”.

 

Le frasi della giudice sul “prevalere numerico delle infezioni e decessi proprio tra i soggetti vaccinati con tre dosi” sembrano quasi gettare Rasi nello sconforto: “I numeri non vanno considerati in modo assoluto. Se vaccino 50 milioni di persone e ho 100mila infettati, mentre su 10 milioni di non vaccinati ho 90mila infettati è evidente che questo dato segnala un tasso di infezione tra i non vaccinati cinque volte più alto”. “Sui numeri – aggiunge l’ex direttore dell’Ema – vale ciò che ha detto, con calcoli verificabili da chiunque, l’Istituto superiore di sanità: il tasso di mortalità per Covid risulta essere sette volte più alto per i non vaccinati rispetto a chi invece è protetto con la vaccinazione completa”.

Insomma, pur essendo di fronte a un provvedimento cautelare, e non di merito, non si comprende veramente come una giudice abbia potuto lanciarsi in affermazioni così in contrasto con le evidenze scientifiche.

 

Sul piano giuridico, inoltre, non è chiaro il motivo per cui il magistrato non abbia deciso di sollevare una questione di legittimità costituzionale della legge che prevede l’obbligo vaccinale per i professionisti sanitari, piuttosto, anche qui, che lanciarsi in affermazioni che stabiliscono – senza alcun dubbio – la violazione di una serie di articoli della Costituzione (4, 32 e 36), evocando persino “l’esperienza del nazi-fascismo” e “sperimentazioni mediche invasive della persona”.

Per il ministero della Giustizia e il Consiglio superiore della magistratura è tutto normale?

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