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editoriali

Una nuova giustizia è possibile

Redazione

Sì alla legge delega sul processo civile. C’è un’occasione storica per l’Italia

Con un’ampia maggioranza (364 sì, 32 no e 7 astenuti), l’Aula della Camera ha dato il via libera definitivo al disegno di legge di delega al governo sulla riforma del processo civile. Si tratta di una delle riforme cruciali chieste da Bruxelles per la concessione dei fondi europei e per la realizzazione del Pnrr. L’intervento mira a ridurre del 40 per cento i tempi dei procedimenti civili, un obiettivo tanto ambizioso quanto urgente, visto lo stato disastroso della giustizia civile in Italia, confermato dai dati relativi al 2020: 3 milioni di procedimenti pendenti, 348 giorni di durata media dei giudizi in tribunale, 627 giorni in Appello, due anni e quattro mesi in Cassazione.

Giustizia, cosa prevede la riforma del processo civile

La riforma proposta dalla Guardasigilli Marta Cartabia e approvata dalla Camera prevede innanzitutto un intervento sugli istituti di risoluzione alternativa delle controversie (mediazione delle controversie civili e commerciali e negoziazione assistita) con la finalità di incentivarli, ad esempio aumentando gli incentivi fiscali, estendendo l’ambito delle controversie per le quali il previo tentativo di mediazione è condizione di procedibilità e favorendo la partecipazione delle parti a queste procedure anche con modalità telematiche.

 

Previste poi una riforma del processo davanti al giudice unico, per assicurarne semplicità, concentrazione, effettività della tutela e ragionevole durata, l’introduzione di criteri più stringenti per le impugnazioni, l’istituzione del “tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie”, il rafforzamento dell’ufficio per il processo e l’assunzione di 500 magistrati. Il governo, che tramite la ministra Cartabia ha ringraziato il Parlamento “per l’alto senso di responsabilità dimostrato”, avrà dodici mesi per elaborare e adottare i vari decreti attuativi. Un’opportunità da non mancare, per dare all’Italia una giustizia civile degna di questo nome e garantire al paese competitività sul piano internazionale.

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