Aleksandr Vlasov va all'Astana: cronache da un futuro ad alta quota

Giovanni Battistuzzi

Il giovane campione russo arriva nel World Tour. Nel 2018 ha vinto il Giro d'Italia under 23. Il suo obbiettivo è il solito: "Fare bene, anzi sempre meglio"

Più che le gambe, la tigna. Oltre la tigna, la voglia. Perché quando si è in sella le prime girano i pedali, la seconda li fa girare più a lungo e più forte, la terza permette che tutto questo funzioni. C'è chi ha più le prime delle altre e non va da nessuna parte. C'è chi ha più le altre delle prime e può andare da molte parti ma non da tutte. C'è chi le ha tutte tre in dose massiccia e tocca inseguirlo e, se va male, sperare in un raffreddore per raccogliere qualcosa. C'è chi le sta coltivando bene, una dopo l'altra e tutte contemporaneamente. Aleksandr Vlasov è uno di questi. 

 

Aleksandr Vlasov ha ventitré anni, è russo, ha le idee chiare. "Fare bene, anzi sempre meglio". Perché a fare bene ha già iniziato, fare meglio è l'obbiettivo, nemmeno troppo lontano, sicuramente alla sua portata.

 

Una tappa al Toscana Terra di Ciclismo Eroica tra gli Under 23 nel 2018, prima di conquistare un mese e mezzo dopo il Giro d'Italia Under 23 e il quarto posto al Tour de l'Avenir. Ma il professionismo è altra cosa, dicono. Vero. E tocca dimostrare di andare forte.

 

 

Aleksandr Vlasov è però uno che impara in fretta e che alle gambe ha sempre unito la tigna. Perché "magari mi staccano, ma mollare non mollo. Piuttosto scoppio". Perché "faticare faticano tutti, bisogna stringere i denti. Prima o poi finisce il momento brutto e si riparte". E alla tigna la voglia. Perché "ho iniziato a pedalare alle elementari: mi sono subito divertito e ho deciso di continuare". Perché "siamo seri, non c'è di meglio. Certo si fatica, ma prevale la gioia, la felicità", ha detto a sport.be.

 

Una gioia di pedalare che lo ha portato a piazzarsi in praticamente qualsiasi corsa disputata quest'anno, che lo ha portato a vincere i campionati nazionali russi e una tappa del Giro dell'Austria, in salita, nel suo terreno più adatto. "Vado meglio quando la strada sale: è lì che mi trovo a mio agio. A cronometro me la cavo, ma devo migliorare. Sul passo reggo, ma per vincere si deve sopportare la fatica più e meglio degli altri. Di migliorare non si deve finire mai", ha detto a CyclingNews.

 

Di migliorare non ha mai smesso Aleksandr Vlasov. A migliorare proverà a continuare l'anno prossimo all'Astana. "È giovane e ambizioso, ha un grande potenziale (...) e il suo habitat ideale è il WorldTour: può raggiungere grandi successi", ha detto il direttore generale della squadra kazaka, Alexander Vinokourov a CyclingNews.

 

Vlasov dal canto suo scruta il recente passato: "Non dimenticherò mai la vittoria al Giro d'Italia Under 23 e la mia prima vittoria da professionista al Giro d'Austria. Sono molto grato alla Gazprom-RusVelo, lì sono cresciuto come professionista". Ma guarda il futuro: "Ora sento che è tempo di affrontare una nuova sfida".

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