L'orecchio di Spalletti per i fischiatori

Simonetta Sciandivasci
“Quelli che fischiavano erano i tifosi del Frosinone”: si è coccolato così Luciano Spalletti, alla fine di Roma-Frosinone (3-1), certo che l'inverno del romanista scontento abbia, ormai, medesima sorte delle mezze stagioni. Buon per lui, dopotutto il pessimismo è il profumo dell'Inter. Invidiamo, a

“Quelli che fischiavano erano i tifosi del Frosinone”: si è coccolato così Luciano Spalletti, alla fine di Roma-Frosinone (3-1), certo che l’inverno del romanista scontento abbia, ormai, medesima sorte delle mezze stagioni. Buon per lui, dopotutto il pessimismo è il profumo dell’Inter. Invidiamo, a Spalletti, la capacità di riconoscere fede e provenienza dei fischiatori: qual è il suo segreto? Un’applicazione per smartphone? Un sensore di ultima generazione? Lo imploriamo, ce lo dica: quando e se torneranno in voga i (rimpiantissimi) fischiatori urbani, quelli che ci dicevano “fata, ti serve un passaggio?”, alla fermata dell’autobus – pure quando avevamo il faccino funestato dalla ritenzione idrica –, ci sarà utile un dispositivo che ci dia immediato accesso alle di loro informazioni sensibili (beni mobili e immobili, posizione lavorativa, aspettativa di vita dei genitori uno e due), così che potremo decidere se sposarli o denunciarli per molestie.

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