Walter Mazzarri, allenatore dell'Inter (foto LaPresse)

Walter Hoffman

Simonetta Sciandivasci

Scomponiamo i nostri cuori, solitamente costumati, per Mister Walter Mazzarri.

Scomponiamo i nostri cuori, solitamente costumati, per Mister Walter Mazzarri. Nell’ultimo fine settimana lo abbiamo sentito nominare più spesso di Dio, ma non invano: ciascuna di noi, comprese quelle convinte che il ct della Nazionale sia ancora Arrigo Sacchi, sa adesso che lui allena l’Inter. Prima di porre la cosa a fondamento di una nuova gnoseologia possibile, ci manteniamo sul frivolo e segnaliamo che Walter, quando si sbraccia a bordocampo per indicare ai suoi giocatori come domare il bisbetico pallone, ci ricorda Dustin Hoffman, quando nel “Laureato” si sbracciava urlando “Elaine” alla sua Elaine, strappandola al matrimonio con l’uomo sbagliato e guadagnandosi l’interdizione ad interim dalla vita piccoloborghese. Anche l’ardimento di Walter è stato punito con un’espulsione, ma, a differenza di Dustin, lui non ha portato a casa la vittoria. Per la prossima volta, gli consigliamo di chiudere l’arbitro nello spogliatoio, bloccando la serratura con un crocifisso – come fa Dustin con i parenti di Elaine – invadere il campo e segnare. Lo ameremo ancora di più.

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