europa ore 7

"Deal" su bilancio Ue, Recovery e stato di diritto

La vittoria di Pirro di Morawiecki e Orbán e la retroattività del meccanismo di condizionalità. Il regalo di Lagarde e la fine del lockdown in Francia

David Carretta

I capi di stato e di governo dell'Unione europea hanno trovato un'intesa definitiva e il pacchetto vale 1.800 miliardi. La decisione è storica perché per la prima volta l'Ue farà debito comune per trasferimenti fiscali a favore dei paesi più in difficoltà e il merito è, in gran parte, di Angela Merkel

L'accordo è arrivato alle 19.00 di ieri, annunciato via Twitter dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. I capi di stato e di governo dell'Unione europea hanno trovato un'intesa definitiva sul bilancio 2021-27, il Recovery fund e il meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto. Il pacchetto vale 1.800 miliardi. La decisione è storica perché per la prima volta l'Ue farà debito comune per trasferimenti fiscali a favore dei paesi più in difficoltà. Il merito è in gran parte della cancelliera tedesca, Angela Merkel, che negli ultimi sei mesi ha preso le redini della presidenza semestrale dell'Ue, utilizzando tutto il suo peso e le sue capacità diplomatiche per convincere scettici e riottosi a fare compromessi. L'ultimo è la rinuncia da parte di Polonia e Ungheria al veto dopo una piccola concessione sullo stato di diritto. Come spieghiamo sul Foglio, l'eredità storica di Merkel è di aver scelto la Germania europea invece dell'Europa tedesca.

 

Viktor Orbán e Mateusz Morawiecki cantano vittoria. “Vittoria del buon senso”, ha detto il primo ministro ungherese. La dichiarazione interpretativa adottata nelle conclusioni del Consiglio europeo permette di fatto di ritardare potenziali sanzioni di circa due anni. Se Ungheria e Polonia faranno ricorso davanti alla Corte di giustizia dell'Ue per annullare il regolamento sul meccanismo di condizionalità, la Commissione aspetterà la sentenza dei giudici di Lussemburgo prima di applicare le sanzioni. Per il resto, la dichiarazione interpretativa ribadisce quello che c'è già scritto nel testo concordato tra la presidenza tedesca dell'Ue e il Parlamento europeo. Orbán ha ottenuto quello che voleva. I fondi dell'Ue per l'Ungheria non saranno tagliati prima delle elezioni politiche del 2022.

 

Gli altri stati membri e il Parlamento europeo ritengono che quella di Orbán e Morawiecki in realtà sia una vittoria di Pirro. I Paesi Bassi hanno insistito affinché il meccanismo di condizionalità parta subito, cioè dal 1 gennaio 2021. In altre parole in caso di violazione dello stato di diritto da parte di uno stato membro, anche se sospeso temporaneamente in attesa della pronuncia della Corte di giustizia dell'Ue, il meccanismo di condizionalità si applicherà retroattivamente. Il Parlamento europeo è sulla stessa linea. “Il regolamento sullo stato di diritto sarà in vigore dal 1 gennaio”, ha spiegato il relatore Petri Sarvamaa: “il trattato da agli Stati membri il diritto di contestare la legalità del regolamento. La Corte di giustizia deciderà. Poi la Commissione può agire retroattivamente su qualsiasi violazione avvenuta dal 1 gennaio”.

 

L'Europa avanza”, ha commentato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, dopo l'accordo: “1.800 miliardi di euro per sostenere la ripresa e costruire un'Europa più verde, robusta e digitale”. Le ultime formalità dovrebbero essere completate la prossima settimana. Il Consiglio e il Parlamento europeo adotteranno il quadro finanziario pluriennale, la decisione sulle risorse proprie (da cui dipende il Recovery fund) e il regolamento sul meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto. Le due istituzioni dovrebbero approvare anche il bilancio per il 2021, sventando la prospettiva di un nuovo anno che comincia con l'esercizio provvisorio dei dodicesimi. L'accordo di ieri “significa poter sbloccare le ingenti risorse destinate all'Italia: 209 miliardi”, ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Ora avanti tutta con la fase attuativa: dobbiamo solo correre!”.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 11 dicembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Il Regno Unito diventa tema di politica estera - I capi di stato e di governo dell'Unione europea ieri hanno relegato la discussione sui negoziati con il Regno Unito alla cena del Consiglio europeo, dedicata ai temi di politica estera (in particolare relazioni con gli Stati Uniti e Turchia). Nella sala del Vertice prevale il pessimismo. "Con Boris Johnson abbiamo avuto una lunga discussione. E' stata buona, ma è difficile", ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, dopo la cena con il primo ministro britannico. "Vogliamo garantire l'accesso al mercato unico ai nostri amici britannici, ma le condizioni devono essere giuste. Devono essere eque per i nostri lavoratori e le nostre imprese e questo equilibrio non è stato raggiunto". I negoziati tra Michel Barnier e David Frost tuttavia continuano. "Domenica prenderemo una decisione", ha detto von der Leyen.

 

Per Boris il "deal" sul tavolo non è quello giusto - "L'accordo sul tavolo davvero non è al momento giusto per il Regno Unito", ha detto ieri Johnson, dopo aver aggiornato il governo sulla sua cena con von der Leyen. Johnson ha accusato l'Ue di voler rinchiudere il Regno Unito "nell'orbita dell'Ue" con dazi punitivi se Londra deciderà di adottare regole diverse. "Ogni altro accordo di libero scambio è improbabile". L'altro contenzioso riguarda la pesca. Johnson ha comunque minacciato di andare a Parigi e a Berlino "per portare a casa" un accordo. Ma "c'è sempre la possibilità o la prospettiva di uscirne con condizioni australiane, che penso siano condizioni molto buone", ha detto Johnson. Per memoria: tra l'Ue e Australia si applicano i dazi della Wto.

 

Finalmente i piani d'emergenza sulla Brexit - La Commissione si è rassegnata a presentare una serie di misure di emergenza per preservare alcuni settori considerati vitali dalle conseguenze di un "no deal". Tre proposte servono a permettere agli aerei di continuare a volare e ai tir e gli autobus di circolare tra le due sponde della Manica per un periodo di sei mesi. Una quarta proposta è destinata a evitare scontri sulla pesca, permettendo alle flotte britanniche di accedere alle acque europee fino al 31 dicembre 2021. Tuttavia le misure dell'Ue sono basate sul principio della reciprocità: entreranno in vigore solo se il Regno Unito farà altrettanto. Diversi stati membri avevano fatto pressioni sulla Commissione per accelerare i piani di emergenza, ma l'esecutivo comunitario aveva sempre rifiutato per il timore di compromettere i negoziati sull'accordo di libero scambio. Il segnale serve ai governi nazionali anche a mettere in opera le 89 misure per prepararsi alla Brexit che sono state presentate dalla Commissione negli scorsi mesi.

 

Il regalo di Natale da 500 mld di Lagarde - Il consiglio dei governatori della Banca centrale europea ieri ha annunciato altri 500 miliardi per il suo programma di acquisto titoli legato alla pandemia (Pepp) e un prolungamento almeno fino al marzo del 2022. La durata è stata aggiustata in funzione dell'epidemia. Lagarde ha spiegato che si può pensare che una ragionevole immunità di gregge possa essere raggiunta a fine 2021 grazie ai vaccini. Gli acquisti "continueranno a essere flessibili", "la dotazione può essere ricalibrata" e "non deve necessariamente essere usata integralmente". Il Pepp sale a 1.850 miliardi. La Bce ha anche annunciato l'allungamento del programma di quantitative easing ordinario e una serie di altre misure per le banche.

 

Il Covid-19 al Vertice - I leader ieri hanno approvato nuove conclusioni sul coordinamento Ue nella lotta al Covid-19. Il messaggio: il vaccino è in arrivo, ma "questo non significa che l'epidemia è finita" e "la situazione epidemiologica in Europa rimane preoccupante". I leader hanno chiesto alla Commissione di presentare una proposta di raccomandazione del Consiglio sui test rapidi antigenici (la Commissione ne aveva presentata una a metà novembre ma senza grandi effetti) e di sviluppare un approccio coordinato ai certificati di vaccinazione. Le conclusioni del Vertice accennano a "un possibile trattato internazionale sulle pandemie", proposta cara al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

 

La Francia esce dal lockdown ma mantiene il coprifuoco - Il governo francese ieri ha annunciato la fine del secondo confinamento ma il mantenimento del coprifuoco dalle 20.00 alle 06.00. Dal 15 dicembre i movimenti tra regioni saranno possibile e non ci sarà più bisogno dell'autocertificazione per spostarsi durante la giornata. Dal 7 gennaio potranno riaprire teatri, musei, cinema e centri sportivi. L'uscita dal confinamento era stata messa in dubbio dall'arresto del calo dei positivi nell'ultima settimana.

 

La Francia esce dal lockdown ma mantiene il coprifuoco - Il governo francese ieri ha annunciato la fine del secondo confinamento ma il mantenimento del coprifuoco dalle 20.00 alle 06.00. Dal 15 dicembre i movimenti tra regioni saranno possibile e non ci sarà più bisogno dell'autocertificazione per spostarsi durante la giornata. Dal 7 gennaio potranno riaprire teatri, musei, cinema e centri sportivi. L'uscita dal confinamento era stata messa in dubbio dall'arresto del calo dei positivi nell'ultima settimana.

 

Arriva il passaporto Ue delle batterie - La Commissione ieri ha presentato una serie di proposte per introdurre requisiti obbligatori di etichettatura e riciclo per tutte le batterie (industriali, per veicoli elettrici e portatili) per garantirne la sostenibilità ambientale. Tra le altre cose, tutte le batterie dovranno avere un passaporto, comprese quelle importate. Può apparire aneddotico, ma non è così: il mercato delle batterie è in forte crescita con una domanda globale destinata ad aumentare di 14 volte nel prossimo decennio e con l'Ue che ambisce a diventare esportatore. La batteria è vista come la chiave del futuro. “Saranno l'elemento chiave delle nostre transizioni digitale e climatica”, ha detto il commissario al Mercato interno, Thierry Breton, ricordando che servono batterie per i veicoli elettrici, per immagazzinare energia dalle rinnovabili e per miliardi di oggetti connessi che entreranno nella vita quotidiana degli europei nei prossimi anni.

 

I Paesi Bassi trovano altre due spie russe - I servizi segreti olandesi hanno annunciato ieri di aver scoperto due spie russe che stavano prendendo di mira i settori tecnologico e scientifico nei Paesi Bassi. Secondo il Servizio generale di intelligence e sicurezza (Aivd in olandese), i due agenti lavoravano all'ambasciata russa ed erano accreditati come diplomatici. Entrambi sono stati dichiarati “persona non grata” e dovranno lasciare il paese.

 

La Corte Ue rigetta il ricorso sugli aiuti a Sea - La Corte di giustizia dell'Unione europea ha definitivamente rigettato un ricorso del Comune di Milano contro la decisione della Commissione di dichiarare come illegali degli aiuti concessi a Sea Handling. La Corte ha ricordato che Sea Handling SpA esercitava attività di assistenza a terra presso gli aeroporti di Linate e Malpensa, come società interamente controllata da Sea Spa, il cui capitale sociale fino al dicembre 2011 era quasi interamente detenuto da soggetti di diritto pubblico, tra cui il Comune di Milano. Dal 2002 al 2010, la società controllante Sea ha effettuato degli aumenti di capitale a favore della Sea Handling per un importo totale di 360 milioni di euro, che ora andranno recuperati.

 

La Mozzarella di Gioia del Colle è Dop - La Commissione ha approvato la richiesta di iscrizione della Mozzarella di Gioia del Colle nel registro delle denominazioni di origine protetta. Le province di Bari, Taranto e Matera si distinguono per alcune caratteristiche geografiche e climatiche e per una tradizione casearia antica che si trasmette di generazione in generazione”, si legge nella motivazione. Tutto questo da “una forte incidenza alle caratteristiche del latte e del formaggio”, dando alla Mozzarella di Gioia del Colle “note di latte fresco e di burro” con “sentori delicati vegetali e animali”.

 

EuroNomine - Il Consiglio europeo ha nominato l'olandese Frank Elderson membro del consiglio direttivo della Banca centrale europeo. La decisione era scontata dopo la scelta dell'Eurogruppo e la conferma del Parlamento europeo di Elderson per sostituire il lussemburghese Yves Mersch.

 


 

Accade oggi in Europa

- Consiglio europeo ed Eurosummit

- Parlamento europeo: dibattito alla commissione Esteri con il segretario generale dell'Eeas, Stefano Sannino, sul nuovo regime globale di sanzioni sui diritti umani dell'Ue

- Maratona radiofonica per Antonio Megalizzi: le emittenti del circuito RadUni trasmetteranno i lavori firmati dal giovane giornalista vittima dell'attacco terroristico a Strasburgo nel 2018.


Accade domani in Europa

- Commissione: discorso della presidente von der Leyen al Summit ambizione climatica

- Commissione: la presidente von der Leyen riceve il premio "Leader mondiale per la pace e la sicurezza

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