Europa Ore 7

La porta socchiusa della Brexit

L'Ue ci perde comunque meno del Regno Unito. Oggi arriva il Navalny Act. Le istitituzioni europee sono in smart working a causa del virus

David Carretta

I pescatori francesi, insieme a danesi e olandesi, sono quelli che hanno più da rimetterci se non avranno più accesso alle acque britanniche. Barnier ha preparato un'altra esca: un gran bargain tra la pesca e l'accesso per i britannici al mercato europeo dell'energia. Valore: "un miliardo l'anno per il Regno Unito", ha detto Macron
 

    La porta dei negoziati su un accordo di libero scambio tra Regno Unito e Unione Europea è "socchiusa", ha detto ieri il ministro britannico, Michael Gove, riaprendo il balletto delle trattative sulle relazioni post Brexit. Il governo di Boris Johnson venerdì aveva invitato Michel Barnier a non andare a Londra oggi, dove erano previste discussioni con il capo negoziatore David Frost. Lo stesso Johnson aveva annunciato di prepararsi a una "soluzione stile Australia" e minacciato un no deal sulle relazioni future con il ritorno di dazi e quote della WTO. Ma l'Ue non si è lasciata impressionare. Barnier oggi non sarà a Londra, ma avrà una conversazione telefonica con Frost per "discutere la struttura" dei negoziati dei prossimi giorni.

    "E' il Regno Unito che ha più bisogno di noi di un accordo", ha detto venerdì Emmanuel Macron dopo il Consiglio europeo. E' il problema della Brexit: si tratta di un negoziato asimmetrico con uno dei due attori che è molto più forte dell'alto. A differenza dell'Australia che sta in un altro emisfero, il Regno Unito si trova a pochi chilometri dal vecchio continente e la sua economia è profondamente integrata con quella dell'Ue. Gli scambi complessivi tra Australia e Ue ammontano a 47 miliardi di euro, mentre quelli con il Regno Unito superano i 700 miliardi. Il 43 per cento di tutte le esportazioni britanniche va verso l'Ue, mentre il 51 per cento di tutte le importazioni del Regno Unito arriva dall'Ue. La quota britannica nelle importazioni dell'Ue è pari al 10 per cento, mentre le esportazioni si collocano al 14,9 per cento. Ma, se si tiene conto del commercio intra-Ue, le importazioni per i paesi europei scendono al 4 per cento e le esportazioni al 3 per cento.  Morale: il "no deal" è dannoso per l'Ue, ma molto meno che per il Regno Unito.

    Fatta questa premessa, è Macron che ha bisogno di un accordo sulla pesca. Quella che appare una questione minore, ha un enorme impatto politico per il presidente francese, che rischia vedersi aprire un nuovo fronte di rivolta dei pescatori del Nord a meno di un anno e mezzo dalle prossime elezioni. I pescatori francesi, insieme a danesi e olandesi, sono quelli che hanno più da rimetterci se non avranno più accesso alle acque britanniche. Il valore complessivo del pescato Ue annuo nella Manica e nel Mare del Nord è di 635 milioni di euro, contro i 110 pescati dai britannici nelle acque Ue. La principale leva degli europei è che in caso di "no deal" sarebbe più difficile per il Regno Unito esportare il pesce verso il vecchio continente, in parte a causa dei dazi e delle quote, in parte perché i britannici non hanno la logistica per tutto quel che pescano gli europei. Barnier ha preparato un'altra esca: un gran bargain tra la pesca e l'accesso per i britannici al mercato europeo dell'energia. Valore: "un miliardo l'anno per il Regno Unito", ha detto Macron.

    Gli europei hanno deciso di andare a vedere il bluff di BoJo, convinti che alla fine il primo ministro britannico agirà nell'interesse del suo paese. Il cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, ritiene che il Regno Unito non possa permettersi una "hard Brexit", tanto meno in piena pandemia. Il capo-negoziatore Frost ha consigliato a Johnson di non rompere i negoziati perché l'Ue è pronta a fare una serie di concessioni. Ma a Bruxelles inizia a circolare una domanda: e se BoJo non stesse bluffando? La risposta dovrebbe arrivare, se non questa, la prossima settimana.

    Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 19 ottobre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

    L'altro negoziato è (ancora) su bilancio e Recovery - Dopo che David Sassoli ha chiesto al Consiglio europeo di “sbloccare” i negoziati sul bilancio 2021-27 e il Recovery fund, questa settimana riprendono le trattative tra la presidenza tedesca dell'Ue e i negoziatori del Parlamento. La richiesta di Sassoli è stata rigettata. Il Parlamento dovrà accontentarsi di aggiustamenti tecnici al quadro finanziario pluriennale, se non vuole rischiare un ritardo dell'entrata in funzione del Recovery fund. Oggi i negoziatori del Parlamento decideranno se sedersi nuovamente al tavolo con la presidenza tedesca dell'Ue. Ma c'è un altro ostacolo: domani riprendono le trattative tra la presidenza tedesca e il Parlamento sul meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto. Anche in caso di intesa, la Polonia minaccia il veto. In attesa del Recovery, ci sono gli aiuti di Stato. Ma Mariarosaria Marchesano spiega qui che l'Europa allarga le maglie, ma l'Italia non ha soldi.

    Oggi la Commissione lancia il Navalny Act - La Commissione di Ursula von der Leyen oggi presenterà la sua proposta per introdurre un Magnitsky Act nell'Ue: un regime di sanzioni mirate per chi viola i diritti umani sul modello di quello introdotto negli Stati Uniti e in altri paesi dopo l'assassinio di Sergei Magnitsky in Russia. In realtà la proposta dell'Alto rappresentante Josep Borrell è già stata ampiamente discussa dai gruppi di lavoro del Consiglio (dove sono rappresentati i governi), dove l'accordo è vicino. La Commissione vuole avere un ruolo, ma è improbabile che gli stati membri glielo consentano. Resta il nome: “nello stesso modo in cui gli americani lo chiamano Magnitsky Act, noi potremmo chiamarlo regime di sanzioni Navalny”, ha detto a settembre Borrell.

    Un altro fine settimana di manifestazioni in Bielorussia - Ieri decine di migliaia di persone sono nuovamente scese nelle strade di Minsk per chiedere la partenza di Alexander Lukashenka, sfidando la minaccia del regime di usare armi letali contro i manifestanti. Più di 100 persone sono state arrestate. “Il coraggioso popolo della Bielroussia è ancora in marcia per chiedere elezioni corrette, libertà e stato di diritto. Lukashenka può sperare che l'incerto stia arrivando, ma li cittadini stanno marciando per una primavera politica in cui la democrazia fiorirà”, ha scritto su Twitter il portavoce della presidenza tedesca dell'Ue. A proposito di quanto accade nel territorio dell'ex Urss, nel Nagorno Karaback la tregua non regge, mentre Micol Flammini ci spiega qui quel che succede in Kirghizistan.

    Von der Leyen presidente virtuale causa Covid - Ursula von der Leyen oggi presiederà la riunione del collegio dei suoi commissari “in modo virtuale”, ci ha detto una fonte comunitaria. La presidente della Commissione si è dovuta mettere in auto-isolamento giovedì, in pieno Consiglio europeo, dopo essere stata informata che un membro del suo staff era positivo. La riunione del collegio oggi sarà “ibrida”, ha spiegato la fonte: oltre Ursula, anche altri commissari parteciperanno in videoconferenza. Venerdì Josep Borrell aveva annunciato la fine della sua quarantena, ma domenica è dovuto tornare in auto-isolamento dopo che i ministri degli Esteri di Belgio e Austria, Sophie Wilmès e Alexander Schallenberg, sono risultati positivi.

    Sessione in remoto per il Parlamento europeo causa Covid - Dopo aver annullato la sessione di questa settimana a Strasburgo, il Parlamento europeo terrà una sessione “in remoto”, ha annunciato David Sassoli. La presenza in aula sarà ridotta al minimo, solo per i deputati che devono intervenire. Ma i parlamentari europei sono stati incoraggiati a non fare il viaggio a Bruxelles e a partecipare alla sessione intervenendo in teleconferenza dagli uffici di rappresentanza negli stati membri. “Per evitare spostamenti”, ci ha detto una fonte del Parlamento europeo.

    Vertici europei in videoconferenza causa Covid - Angela Merkel ha annunciato la cancellazione di un vertice informale dei capi di stato e di governo che doveva tenersi a metà novembre a Berlino, dove i 27 dovevano discutere delle relazioni con la Cina. “Nel contesto della pandemia, abbiamo detto chiaramente che non possiamo permetterci di tenere il vertice informale. Dobbiamo fare senza", ha spiegato la cancelliera tedesca. Nelle prossime settimane dovrebbero moltiplicarsi le riunioni in videoconferenza dei capi di stato e di governo per discutere di Covid-19 e altri temi urgenti, dopo che all'ultimo Consiglio europeo quattro leader sono finiti in auto-isolamento. Ursula von der Leyen è partita poco dopo l'inizio della riunione giovedì pomeriggio. La premier finlandese, Sanna Marin, se n'è andata venerdì alle 11. Il premier polacco, Mateusz Morawiecki, e l'Alto rappresentante, Josep Borrell, non hanno nemmeno partecipato perché costretti alla quarantena prima dell'inizio del Vertice.

    I casi positivi si impennano dentro le istituzioni Ue - Durante una conferenza stampa la scorsa settimana, Sassoli ha parlato di una situazione allarmante in termini di contagi dentro il Parlamento europeo. Ufficialmente non ci è stato dato un numero preciso di positivi tra funzionari, assistenti e interpreti. Ma una fonte ben informata, ci ha spiegato che la scorsa settimana erano stati registrati 41 positivi. Il Segretario generale, Klaus Welle, dovrebbe fornire numeri più precisi questa settimana. Anche la Commissione registra un'impennata dei casi Covid-19. L'ultimo aggiornamento del 12 ottobre è di 230 positivi su 32.800 funzionari della Commissione. Al Consiglio, il segretariato generale ha inviato una comunicazione a tutti i diplomatici degli stati membri invitandoli a rispettare le regole di distanziamento, a partire dalla necessità di stare a casa in caso di sintomi.

     

    Il calendario della settimana in Europa

    Lunedì 19 ottobre

    - Commissione: riunione del collegio dei commissari

    - Parlamento europeo: sessione plenaria (discussione sui servizi digitali e l'intelligenza artificiale)

    - Bce: discorso della presidente Lagarde al 16o congresso delle regioni di Francia

    - Consiglio agricoltura e pesca a Lussemburgo

    - Commissione: il commissario Gentiloni partecipa in videoconferenza al Festival della Diplomazia

    - Commissione: la commissaria Johansson partecipa al lancio del "International Migration Outlook" dell'Ocse

    - Brexit: riunione a Londra del comitato congiunto Ue-Uk con Maros Sefcovic

    - Eurostat: produzione nel settore delle costruzioni

     

    Martedì 20 ottobre

    - Consiglio agricoltura e pesca a Lussemburgo

    - Parlamento europeo: sessione plenaria (discussione sul programma di lavoro della Commissione e sul futuro della politica agricola)

    - Commissione: il commissario Gentiloni partecipa al Foro di dialogo Italia-Spagna e al Jobs Reset Summit

     

    Mercoledì 21 ottobre

    - Parlamento europeo: sessione plenaria (discussione sul Consiglio europeo del 15 e 16 ottobre; dibattito sule politiche della zona euro per il 2020)

    - Consiglio: riunione del Coreper

    - Bce: la presidente Lagarde partecipa a un evento con le organizzazioni della società civile europea

    - Eurostat: impatto del Covid 19 sul settore delle costruzioni

     

    Giovedì 22 ottobre

    - Parlamento europeo: sessione plenaria (discussione sugli stati membri che vendono passaporti Ue)

    - Parlamento europeo: annuncio del vincitore del premio Sakharov

    - Bce: discorso di Fabio Panetta su pagamenti pan-europei e l'euro digitale

    - Eurostat: debito e deficit nella zona euro per il secondo trmestre 2020 e per tutto il 2019

     

    Venerdì 23 ottobre

    - Consiglio ambiente a Lussemburgo

    - Consiglio: riunione in teleconferenza dei ministri della competitività

    - Eurostat: dati sul turismo 2020 secondo il paese di origine