l'inchiesta
Il legame fra la flotta ombra e l'esercito ombra di Mosca è un nostro problema
Kyiv colpisce le imbarcazioni che trasportano il petrolio della Russia per arrestare gli affari con cui il Cremlino finanzia la guerra. Ma le navi sono anche una questione di sicurezza, soprattutto per noi europei. L'inchiesta della Cnn
La Qendil, una petroliera battente bandiera dell’Oman, in viaggio dall’India al porto di Ust Luga, in Russia, è stata colpita nelle acque del Mediterraneo, fra le coste di Creta e della Libia. La nave era scarica di petrolio, adesso sarebbe completamente inutilizzabile, pronta ad aggiungersi all’elenco delle imbarcazioni della flotta ombra russa colpite dai servizi segreti ucraini, che non sempre rivendicano, ma questa volta lo hanno fatto, La Qendil è la sesta petroliera a essere colpita, fa parte della flotta di navi dalla proprietà poco chiara che compiono giri complessi per il loro tragitto e spesso lo fanno con i transponder spenti. Quello che stanno imparando gli ucraini è che colpire la flotta ombra non serve soltanto a bloccare gli affari di Mosca, che con il petrolio finanzia la guerra, ma anche a fermare un problema di sicurezza che interessa gli europei. La Cnn ha pubblicato un’inchiesta in cui viene dimostrato come a bordo di alcune navi della flotta ombra ci sia anche equipaggio russo. Si tratta di uomini di compagnie private, come la Moran, che hanno raccolto anche l’eredità del gruppo Wagner dopo che fu dissolto in seguito alla marcia del suo fondatore, Evgeni Prigozhin, ucciso nel 2023 dopo il tentativo di arrivare a Mosca per sfidare l’ex ministro della Difesa Sergei Shoigu e il capo di stato maggiore Valeri Gerasimov. La Cnn ha ottenuto l’elenco dell’equipaggio, e i russi a bordo sono descritti come tecnici. I russi controllano i marinai, le rotte, danno ordini. Sono spesso uomini che hanno avuto a che fare con la guerra, sono addestrati, e la loro presenza a bordo indica che la flotta ombra non è più soltanto l’escamotage con cui il Cremlino riesce a tenere in vita i suoi affari più importanti, ma amplia anche le attività di spionaggio.
Tutti i sospetti sono nati dalla Boracay, una petroliera battente bandiera del Benin che il 20 settembre era salpata dal porto di Primorsk, nel Mar Baltico, ed era diretta in India. Durante la navigazione, mentre la Borocay navigava non lontano dalle coste danesi, vennero avvistati dei droni che interruppero il traffico aereo della Danimarca. L’episodio si ripeté a due giorni di distanza. La Borocay proseguì, nonostante i sospetti, e venne abbordata dall’esercito francese al largo delle coste della Bretagna. Fu in quel momento che si venne a scoprire che a bordo della flotta ombra c’erano anche dei russi, però non vennero trovati droni. La nave proseguì e arrivò in India il primo novembre, per scaricare il carico di petrolio nel porto di Vadinar.
Il legame fra la Moran e la Wagner è profondo, tanto che la seconda è in parte una costola della prima. Quando Progozhin morì, si pose il problema di cosa fare con i suoi uomini e il patrimonio di un esercito ombra armato e addestrato non poteva essere cancellato. Secondo le intelligence occidentali, alcuni degli uomini segnalati a bordo della flotta fantasma hanno conosciuto Prigozhin.